Tuesday, May 14, 2024

The Reach

By Domenico Tricarico on 21 Luglio 2015
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The Reach

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Caccia all’uomo

Un milionario senza scrupoli, terrificante e ammaliatore cerca una giovane guida per una battuta di caccia nel meraviglioso deserto del New Mexico.

Ben, il giovanotto è un idealista appassionato e appassionante, il migliore per orientarsi in quel deserto dagli scenari mozzafiato. Poi, un incidente, almeno così appare e tutto cambia, precipita, cade il velo falso della gita turistica e tutto si rivela per quello che è, o almeno per quello che sembra.

Tratto dal bestseller “Deathwatch” di Robb White, “The Reach – Caccia all’uomo” è un film che affonda quasi subito nella sabbia rossa del deserto per portare in un insolito percorso “on the road” lo spettatore al sempre eterno tema della caccia all’uomo, che rimanda ai grandi western americani del primo dopoguerra.

Il buono ed il cattivo dunque, con un cattivo che ha l’aspetto, la grinta e lo sguardo spietato di un redivivo Michael Douglas, che torna al suo ruolo perfetto, sempre in bilico tra ironia e follia.

Molti sono i richiami, non solo al western ma anche a certi thriller psicologici d’oltreoceano, come non pensare per esempio a “U-Turn” di Oliver Stone di qualche anno fa, o al meraviglioso “Duel” di Steven Spielberg, ma qui il regista francese Jean Baptiste Leonetti separa con dovizia i ruoli di vittima e carnefice, non confonde in questi 91 minuti lo spettatore, concentrandosi più sull’azione e sulla suspance, dove la lotta per la sopravvivenza è l’unico elemento essenziale dei protagonisti.

Una corsa a perdifiato dove la vittima ha lo sguardo dolce e delicato di Jeremy Irvine, attore britannico al primo film importante da protagonista, che dovrà sporcare con la sabbia rossastra dei Grand Canyon il suo faccino un po’ troppo da rivista patinata, risultando però credibile e godibile.

Un film a tratti ironico, ma sempre con una missione: quella di far trepidare lo spettatore per la sorte del giovane Ben, minacciato e sotto il tiro di un formidabile tiratore di fucile quale è quel folle di John Madec.

La fotografia, il colore e la dinamica regia confezionano un film godibile e intenso, spietato come solo gli eroi del grande western sanno essere.

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