Thursday, April 18, 2024

Sulla relazione del MEF e sui sindacati

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Il Sindaco e la Giunta hanno deliberato nei giorni scorsi  l’atto di indirizzo che dà mandato ai settori competenti di avviare  un’azione di responsabilità per danno erariale alla Procura regionale della Corte dei Conti, a seguito delle irregolarità segnalate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Leggendo la delibera e la relazione del MEF, la prima domanda che viene in mente è: dove erano i sindacati? Si, gli stessi sindacati che oggi per qualsiasi azione accusano l’amministrazione di non dialogare e di non utilizzare la concertazione come uno strumento utile a migliorare amministrazione e gestione.

Facciamo un po’ d’ordine, questa la definizione che Wikipedia da dei sindacati: “Il sindacato, nel diritto del lavoro, è un ente che rappresenta i lavoratori delle varie “categorie produttive”. … La storia dei sindacati è però soprattutto storia dei lavoratori (operai, contadini, impiegati) che si riuniscono allo scopo di difendere gli interessi delle loro categorie. I sindacati, nell’ambito della contrattazione collettiva nazionale, vengono anche definiti “parti sociali”. Lo strumento di lotta per eccellenza del sindacato è lo sciopero. Tuttavia, l’attività dei sindacati viene espressa attraverso la contrattazione collettiva che risulta uno dei principali strumenti di autoregolamentazione per i rapporti di lavoro e per le relazioni sindacali”.

Della relazione del Ministero dell’Economia e Finanze si è parlato spesso, sono 171 pagine di irregolarità ed infrazioni più o meno gravi compiute negli anni dal 2006 al 2012 nel Comune di Pomezia, che in base alla richiamata delibera hanno causato per la sola voce di irregolarità nella gestione del personale circa 30 milioni di euro di danni erariale. Si perché di fatto circa l’80% di quelle 171 pagine sono legate ad infrazioni legale “al personale”. Si leggono: violazioni in materia di contenimento delle spese, gravi anomalie in sede di costituzione del fondo per lo  sviluppo delle risorse umane e per la produttività del personale del comparto, illegittima erogazione di compensi per produttività, gravi anomalie nelle procedure di progressione economica orizzontale e verticale, gravi illegittimità nell’erogazione dei compensi a carattere indennitario, illegittimità varie nella liquidazione degli incentivi per la progettazione, illegittima corresponsione di compensi della disciplina dell’onnicomprensività della retribuzione dei dipendenti pubblici, illegittimo incremento del fondo per la dirigenza e della retribuzione di posizione, l’illegittima stabilizzazione del personale precario e l’illegittimo ricorso ad assunzioni di personale a tempo determinato.

Ricordo, solo al titolo di esempio, che tutti i fondi accessori alla retribuzione sia dirigenziale che di comparto vengono discussi ed approvati dal commissione trattante di cui i sindacati sono parte attiva. Ricordo, che stabilizzazioni effettuate senza il rispetto della normativa, significa aver “tolto” il posto di lavoro a qualche altra persona che ne aveva diritto.

Ricordo, che è stato fatto un concorso a tempo indeterminato per circa 150 persone, quando non c’erano i requisiti per farlo, concorso che poi si è “trasformato” in contratto a tempo determinato per tre anni, che al termine,  a meno di una modifica della Legge dello Stato, non potranno essere riconfermati. Persone che avrebbero potuto scegliere di investire questi anni creandosi una professionalità o trovandosi un lavoro che li potesse impiegare per un periodo di tempo maggiore.

Allora mi chiedo, i sindacati che oggi sono pronti “a qualsiasi azione” per tutelare dipendenti che non vogliono cambiare ufficio, dov’erano tra il 2006 ed il 2012? E soprattutto dove saranno e cosa faranno quando fra poco più di un anno, malauguratamente queste 150 persone non avranno più un lavoro?

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