Thursday, March 28, 2024

ZORRO

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ZORRO

di Margaret Mazzantini

Piccola Biblioteca Oscar Mondadori

 

Questa settimana voglio presentarvi un piccolo capolavoro di una scrittrice da me molto amata. Poche pagine intrise da parole scelte sapientemente, per parlarci di un vagabondo, o barbone o clochard; con qualunque nome vogliamo chiamarlo, Zorro è un invisibile.

 

 

Un uomo disteso a terra.

Ha gli occhi chiusi, un guinzaglio intorno al collo

 

Non ci sono stereotipi in queste pagine, è piuttosto un inno alla libertà perché in effetti, quando incontriamo un Zorro, dopo l’iniziale senso di pietà o pietismo, ciò che a tutti viene in mente è quanto possano essere liberi questi esseri che girano a piedi e dormono su un cartone.

E Zorro guarda i normali dall’alto in basso, Cormorani li chiama, li sfotte con la loro ansia di piacere, di uniformarsi all’altrui volere, alla strenua ricerca di un qualcosa che non arriva quasi mai, ma che brucia il loro tempo.

Il tempo è la ricchezza dei barboni: non hanno appuntamenti, scadenze, date fissate per il raggiungimento di obiettivi. L’unica cosa a cui Zorro non rinuncerà mai è la dignità, ed è questo che traspare in ogni frase del libro, lui non si umilia, mai, di fronte a niente, neanche al destino che lo ha portato a questa scelta di vita.

 

 

No, Zorro non pretende.

Zorro non tende la mano, Zorro ha i pugno chiusi.

Zorro ha fatto una scelta.

Certo, il destino gli ha dato una mano, il calcione gli ha dato , il destino.

 

L’autrice usa molte ripetizioni, sottolinea suffissi e abbonda in parole composte. Il risultato non infastidisce perché il finale è un urlo: “Ci sono anche io, mi vedete? L’ho scelto, ho scelto il tempo, la libertà” dice Zorro ai Cormorani ingabbiati nei loro piumini ecologici, nei mocassini firmati, nei pranzi della domenica.

Margaret Mazzantini scolpisce una figura potente, un uomo che non si scansa, che ti guarda dritto negli occhi, che non tiene lo sguardo basso: un uomo fiero.

Ho conosciuto questa scrittrice con il romanzo “Non ti muovere” da cui fu tratto il film interpretato da  suo marito, Sergio Castellitto e da una fantastica Penelope Cruz brutta; un film cantato da Vasco Rossi.  Anche in questa struggente storia viene agli occhi la principale caratteristica del personaggio femminile: anche lei è fiera.

 

 

SINOSSI

Zorro è un barbone, ma non lo è da sempre. Lui aveva una vita normale,  un lavoro, una famiglia normale, e anche un cane che si chiamava Zorro. Poi un fatto tragico ha deciso per lui, e da normale è diventato un vagabondo, un invisibile, un clochard, un barbone, scegliete voi, ma Zorro non è un mendicante, lui non tende la mano e non tiene gli occhi bassi.  Ha un guinzaglio intorno al collo.

 

 

Concludo con una citazione da me dedicata a loro, agli invisibili….

 

 

“Camminano camminano gli esseri invisibili.

Lenta è la notte, come i loro passi,

buia come il loro domani,

nera come le unghie rotte”

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