L’anno che a Roma fu due volte Natale di Roberto Venturini

Villaggio Tognazzi a Torvajanica protagonista del nuovo romanzo in tutte le librerie dal 4 febbraio

Quando un libro è ambientato in un territorio familiare sembra quasi che stia parlando proprio a te, a te che conosci quei luoghi, che sai esattamente come gira quella curva, che riconosci la forma delle due e sai perfettamente dove si trova Villaggio Tognazzi.

L’anno che a Roma fu due volte Natale di Roberto Venturini edito dalla casa editrice SEM, è un romanzo ambientato a Torvajanica ed esattamente all’interno di Villaggio Tognazzi.
È una storia che lega il passato al presente con la protagonista Alfreda, accumulatrice seriale che vive sommersa da vecchie riviste, insetti e oggetti di ogni tipo, la quale, insieme al figlio Marco, sopravvive giorno dopo giorno aspettando il momento di unirsi all’amato marito scomparso in modo misterioso nel mare davanti casa.

 

A forza di farsi scivolare le cose addosso, ad Alfreda si era impermeabilizzata l’anima. Però quella notte dell’anno in cui a Roma fu due volte Natale le formicolarono le emozioni, allora infilò una mano in un guanto irrigidito dal tempo e prese un paio di ciocchi di legno, li gettò nel braciere arrugginito che teneva in veranda e accese il fuoco.

 

La storia è rocambolesca e surreale e come tale va letta.

Perché è davvero paradossale pensare che Sandra Mondaini possa arrivare in sogno, chiedere di essere riunita al marito Raimondo Vianello sepolto al Verano, perché lei l’hanno sepolta a oltre 600 km di distanza a Milano; ed è ancora più paradossale pensare che il figlio Marco, aiutato da Er Donna, un transessuale amico/amica della coppia e da Carlo, l’amico luciaolo di Mario, il marito di Alfredo, possano davvero esaudire il desiderio della madre e avventurarsi di notte in visita al cimitero monumentale del Verano.

Eppure, per quanto tutto appaia così fuori le righe, la scrittura di Venturini è così avvincente e sincera che ci si ritrova a seguirne le vicissitudini senza più chiedersi se ciò sia possibile o meno.

L’anno che a Roma fu due volte Natale ci riporta le storie dei pescatori che per primi hanno abitato la costa di Torvajanica, ci ricorda i nomi di locali che ancora esistono e di altri che si sono persi nella memoria, ci fa fare un giro nella vita notturna e goliardica degli anni d’oro di Torvajanica quando i vip di Roma sceglievano di trascorrere le loro vacanze al Villaggio Tognazzi e quando il torneo lo Scolapasta d’Oro era un avvenimento sportivo super seguito.

L’anno che a Roma fu due volte Natale è di sicuro un libro che merita di essere letto anche solo per il fatto che parla di Torvajanica e del nostro bellissimo litorale.