I DUECENTO AFORISMI DI ROBERTO CAMPAGNA

Il libro, dal titolo “Di bugie campano tutti”, verrà presentato domenica 2 aprile alle 18, a Sezze, nella sede dell’Associazione culturale La Macchia

Ad aprire la rassegna “La Macchia Letteraria” sarà, domenica 2 aprile alle 18, la raccolta di aforismi  “Di bugie campano tutti” di Roberto Campagna. Obiettivo di questa rassegna, organizzata dall’Associazione culturale  “La Macchia” di Sezze, è  portare in primo piano, come recita il sottotitolo della stessa, alcuni libri che meritano di essere posti all’attenzione del pubblico.

L’incontro, a cui, oltre all’autore, interverranno il presidente della Compagnia dei Lepini Quirino Briganti,  il poeta Antonio Veneziani, lo scrittore Claudio Marrucci e Rino Caputo, storico e critico della letteratura, si terrà a Sezze, presso la sede della stessa Associazione,  in via Melogrosso, 2 (ex Industria Dolciaria Di Giorgi Italo&C.).

L’attrice Maria Borgese e l’attore Pierluigi Polisena  leggeranno alcuni aforismi. “Di bugie campano tutti” è la seconda raccolta di aforismi di Roberto Campagna. La prima ne contava 185, questa 200.

“Si comincia pertanto a profilare – scrive nella nota introduttiva Gino Ruozzi – una confermata predilezione stilistica e un metodo riflessivo che prende corpo. Ragionare per aforismi richiede profondità e rapidità, uno sguardo acuto e insolito sulle cose della vita. Le parole, che sono poche, devono però racchiudere tanto, sia in termini di continuità e verifica dell’esperienza sia in fulmineità eloquente e riassuntiva”.

Come avevano compreso gli antichi, e come ha riportato Freud nel tempo moderno, il proverbio, la sentenza, il motto di spirito e lo stesso aforisma, rinunciano alla perfezione del periodo ampio, spesso ridondante, per esprimere, attraverso la via breve, il significato lungo e largo, nel tempo e nello spazio, delle cose del mondo. L’ operazione verbale che congegna il discorso corto si trasforma nell’azione vitale che congegna la sequenza della vita. Così come nella prima, in questa seconda raccolta  c’è tutto e il contrario di tutto: la saggezza popolare, spesso rischiosamente collimante col “senso comune”, e la distillazione faticosa della sintesi intellettuale, “filosofica”. Scrivere aforismi è impresa ardua perché occorre trovare e inventare ogni volta, nel giro di poche parole, un’affermazione illuminante e rivelatoria.

“Roberto Campagna  – sostiene Ruozzi – si è assunto  questo incarico morale  e terapeutico, in primo luogo  rivolto a sé stesso e poi alla società in cui vive e viviamo.  Senza inutili fronzoli e logoranti attese egli va subito al cuore dei problemi, cercando di denudarci delle maschere che così spesso amiamo indossare. I suoi aforismi sono minuscole lapidarie lezioni di vita, tanto più preziose perché contengono esperienze meditate e riscontrate di persona.  Il tutto condito di sagaci sali epigrammatici, divertenti giochi di parole, sorprendenti facezie linguistiche. Una lettura – conclude Ruozzi – piacevole, formativa e persino salutare”.

Infine, circa il disegno della copertina, è di Kiro, pittore di origine macedone. In particolare, le sue opere raccontano l’uomo, l’artista, l’esistenza colta nella pienezza della libertà e la saggezza di chi ha sempre seguito la necessità di esprimersi. Sono tele segnate dalla bellezza delle linee e delle forme, ampie pennellate che raccontano dell’essenza primordiale che dal nulla arriva al tutto e viceversa.

La “Macchia” è un’ associazione senza scopo di lucro,  che punta a promuovere il territorio mediante l’organizzazione di eventi culturali. In particolare, la cui “mission” è la riqualificazione del territorio a livello ambientale e culturale “facendo rete”. Obiettivo, questo, che punta a raggiungere “facendo rete” con  realtà locali e nazionali. Ecco perché ha lanciato il progetto “Evado” in cui, oltre a interventi nel campo del Terzo Settore, sono previsti scambi e collaborazioni con altre associazioni.

Roberto Campagna, sociologo, giornalista e scrittore, di mestiere fa il comunicatore. Direttore della rivista “Noi/Altri”, scrive per il quotidiano “Latina Oggi” e “Le Monde Diplomatique – Il Manifesto”. Tra i suoi libri: “Alle fontane – Storie di panni di paese” (racconto breve), “E così fu” (racconti), “101 filastrocche in fila per 1”, “A Via Fontana dell’Oro” (fiabe), “Il Palato della Memoria” (romanzo), “Meglio povero che poveraccio” (aforismi) e “Le storie non volano” (romanzo). L’ultimo suo libro è la raccolta di racconti “Amen – Miracoli, misteri e sacre vendette”.




MAENZA. PRESENTAZIONE DE “LE STORIE NON VOLANO”, ROMANZO DI ROBERTO CAMPAGNA

Organizzato dall’Associazione “La Macchia” di Sezze e dalla Compagnia dei Lepini , l’incontro si terrà sabato 24 settembre alle 18, presso il Castello Baronale      

 

È un romanzo esistenzialista. Nelle pagine de “Le storie non volano” di Roberto Campagna, oltre alla sfortuna, ci sono la depressione, la follia, il tradimento, la prostituzione, l’emarginazione, l’aborto e la morte. Ma anche l’amore, la solidarietà e la comprensione. In tali pagine, così riconoscibili nello stile, l’autore va oltre ciò a cui ha abituato i suoi lettori e lentamente, quasi senza rendersene conto, li spinge dentro i colori più cupi dell’animo umano, in un continuo oscillare tra basso e alto, aridità dello spirito e poetica della vita.

Verrà presentato nell’ambito della rassegna “Incontri letterari a castello”, sabato 24 settembre alle 18.00, a Maenza, nel Castello Baronale. L’incontro è organizzato dall’Associazione “La Macchia” di Sezze e dalla Compagnia dei Lepini.

Dopo i saluti di Claudio Sperduti e Dorina Risi rispettivamente sindaco e assessore alla cultura di Maenza, introdurrà l’incontro lo storico Alessandro Pucci. Interveranno Quirino Briganti, presidente della Compagnia dei Lepini, e il poeta Antonio Veneziani. Dialogherà con l’autore lo storico Nino Cardone, mentre Maria Borgese, attrice e danzatrice, leggerà alcune pagine del romanzo.  Romanzo che ha vinto il Premio speciale “Antica Pyrgos” per la poeticità della prosa.

Così come in altri suoi libri, Campagna, in questo romanzo  (edizionicroce, pagg. 160, euro 15.00) ricorre alla metanarrazione. In pratica, racconta fatti realmente accaduti mischiandoli con altri creati artatamente da lui stesso. Ciò per rendere gli stessi fatti accaduti più credibili e quelli inventati più veritieri.

Quattro i principali protagonisti del racconto, che inizia nel 1985 e finisce nel 2010: tre maschi e una femmina. Più che amici, sono compagni di gioco a carte. Le loro vite sono segnate dalla sfiga e le partite interminabili a briscola e tressette, che spesso non vedono né vinti né vincitori, sono la metafora delle loro stesse vite. Nel quadro narrativo, a fare in qualche modo da cornice, ci sono altre partite: gli scontri elettorali di Borgomanuzio. È qui, in questo borgo medievale, che è incentrato il romanzo.

“L’idea iniziale – afferma l’autore – era quella di raccontare questi scontri elettorali, in particolare quello del rinnovo del Consiglio comunale dell’85, quando avvenne un incomprensibile ‘compromesso storico casereccio’. Ma rendendomi conto che, al di là delle lotte di partito, delle fazioni facinorose e dei tentativi di alleanze, il racconto sarebbe stato, oltre che striminzito, troppo asettico, pieno di numeri, liste e nomi, ho inventato le storie di questi quattro sfortunati personaggi. Quella degli scontri politici, dei canditati, dei rapporti fra i partiti, dei risultati elettorali e degli amministratori locali è diventata così la parte secondaria e storica del libro, a tratti romanzata”.

Ne “Le storie non volano” non è prevista redenzione per coloro che ne popolano il racconto. Le vite dei personaggi principali sembrano marchiate da un fato ineluttabile, pronto a stroncare sul nascere ogni velleità di riscatto o di fuga. I quattro amici seguiranno il destino che per loro è stato tracciato, vittime di una tragica catena di cause ed effetti, iniziata prima della loro nascita. Ognuno di loro ha lo stigma del perdente e tali li si considererebbe, se l’autore, attraverso emozionanti flashback, non ce li mostrasse in tutta la loro purezza di angeli caduti. In questo romanzo, per la prima volta, le parole, le frasi, le volute ripetizioni, che Campagna solitamente utilizza nei suoi scritti per costringere il lettore sul sentiero da lui mirabilmente tracciato, si trasformano in messaggio metalinguistico che travalica la razionalità.

 

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FUORI PORTA – A Carpineto romano la presentazione DEL PERDUTO AMORE

Il libro dedicato a Lisa Briganti verrà presentato, sabato 3 settembre alle 18,  nella Piazza Cardinal Giuseppe Pecci (Jo Sedio)

Contiene infatti le poesie scritte per lei dal padre, Quirino, dalla cugina Diletta Campagna e da amici e conoscenti.

Nel corso della presentazione verranno declamate alcune poesie contenute nel libro dagli attori Orazio Mercuri, Fiammetta Mancini e Pierluigi Polisena. La lettura verrà accompagnata dalla chitarra di Andrea Del Monte. In programma anche un intermezzo di musica jazz con Claudio Tomei (sax/tenore), Laura Lidano (voce), Tonino Di Blagio (tastiera).

Scrive Quirino Briganti nella nota introduttiva: “Questo evento drammatico, che ci pone di fronte al senso della vita e della morte, ci costringe a meditare sul nostro vissuto e sulla nostra percezione della realtà. Tutto inizialmente ci appare diverso, confuso e siamo tentati di aggrapparci ai frammenti di ricordi che solo ora assumano un nuovo significato, più compiuto, più definito. Siamo spinti a rileggere la nostra vita in una continua ricerca di noi stessi in relazione alla persona perduta. Muta persino la percezione sul senso stesso della vita. Questo complesso processo introspettivo ci trasforma facendoci scoprire quali sono le vere priorità, le cose davvero essenziali nella nostra esistenza”.

Da precisare che l’intero ricavato dalla vendita del libro andrà devoluto all’Associazione “Mondo Futuro” per i progetti di promozione della sostenibilità ambientale.




Parte il progetto Civiltà Lepine: oltre 100 eventi culturali per la promozione del territorio

COMPAGNIA DEI LEPINI, comunicato stampa 13 maggio 2020

 

Parte il progetto Civiltà Lepine”: oltre 100 eventi culturali per la promozione del territorio

 

Ha preso il via, con una sorta di continuità progettuale con “Genti Lepine” e “Città Lepine”, la nuova tematica che il Sistema Territoriale dei Monti Lepini ha deciso di proporre, chiamandola “Civiltà Lepine. Storie e narrazioni per un’identità del territorio”. L’obiettivo è quello di proseguire la narrazione di un territorio nella forma particolare con cui si manifesta la vita materiale, sociale e spirituale di un’intera area nel corso della storia. Un’occasione per raccontare i Lepini nelle tre componenti temporali: ieri oggi e domani. Ad occuparsene è la Compagnia dei Lepini, tramite gli strumenti del sistema territoriale dei Musei, delle Biblioteche e degli Archivi Storici e con il patrocinio della Regione Lazio e uno degli obiettivi dichiarati è quello di rafforzare l’offerta culturale di un intero territorio, mettendo a sistema gli istituti culturali in esso presenti, generando così un nuovo patrimonio culturale territoriale che, per qualità e quantità offerta, attragga e soddisfi una vasta platea di utenti, cittadini e turisti, anche attraverso il miglioramento e potenziamento dei processi e degli strumenti organizzativi di tipo sistemico, combinando virtuosamente la ricerca scientifica, la divulgazione, l’utilizzo delle nuove tecnologie in rete e una adeguata strategia di marketing. Un programma ricco di iniziative, con la partecipazione fattiva di istituti culturali coinvolti e accreditati, che si svilupperà fino alla fine dell’anno: “Ogni istituto culturale di ciascuna città – ha spiegato il presidente della Compagnia dei Lepini, Quirino Briganti – avrà modo di raccontare e raccontarsi, creando un’offerta culturale in grado di poter promuovere un intero territorio anche sotto l’aspetto enogastronomico e dell’artigianato locale. Il progetto punterà i riflettori su un ampio ventaglio di argomenti, assai stimolanti e caratterizzanti: i racconti orali, la ricca letteratura locale, le imponenti architetture, i complessi archeologici ancora conservati e visitabili, le tradizioni e il folklore. Grande attenzione sarà rivolta alla ricerca scientifica, che ogni servizio culturale svolge secondo la sua specificità, calandola poi su un piano più prettamente divulgativo, facilitando l’avvicinamento di un pubblico eterogeneo, attraverso incontri, eventi, appuntamenti didattici e manifestazioni”. Scopo dichiarato sarà non solo quello di aumentare il numero degli utenti coinvolti, ma soprattutto a rafforzare il ruolo di musei e biblioteche locali, quali servizi essenziali di un territorio e custodi di un’identità culturale.

 

 

 

Sezze, 13 maggio 2020

Ufficio Stampa

Compagnia dei Lepini