Riceviamo e pubblichiamo: Villani, capogruppo M5S, sul regolamento del verde

di Massimiliano Villani, capogruppo M5S e videpresidente della commissione ambiente
 
Nei giorni scorsi si è riunita on line la commissione “Tutela ambiente e territorio” per l’approvazione del regolamento del verde pubblico e privato.
La convocazione è arrivata al culmine di un lavoro durato molto tempo e che si è reso necessario per dare attualità normativa e non solo a questo importante provvedimento, la cui ultima release era addirittura del gennaio 2006.
Ben 15 anni: anni particolari per la nostra Città, in quel periodo sotto amministrazione prefettizia.
L’ambiente è uno dei nostri punti di riferimento e l’aggiornamento del testo, che oggi è stato approvato dalla maggioranza a 5 Stelle in un clima comunque di grande collaborazione tra tutte le forze politiche presenti, che ringrazio, è anche uno degli elementi portanti del nostro programma di governo, insieme al tema della protezione e salvaguardia dunale.
Un grande lavoro per cui voglio ringraziare i commissari, chi ci ha preceduto in questa commissione, l’Assessore Mattias, il dirigente responsabile e soprattutto gli uffici che, tra smart working e altre limitazioni dovute al covid, hanno sempre profuso impegno e dedizione.
In qualità di Vice Presidente della Commissione ambiente e di Capogruppo della maggioranza pentastellata sono davvero orgoglioso del risultato raggiunto e di alcune importanti novità che andremo ad introdurre: dalla distinzione netta tra le specie arboree consigliate e sconsigliate per il nostro territorio, alla centralità della massima tutela in favore della vegetazione dunale e della macchia mediterranea che caratterizzano la nostra costa, all’aggiornamento costante dell’albo degli alberi monumentali.
Nel prossimo Consiglio comunale, quindi, ci sarà l’ultimo passaggio per dare il via libera definitivo a quest’altro grande obiettivo targato Movimento 5 Stelle.



Pomezia approva il bilancio consuntivo 2014 in positivo di 4 milioni

Fabio Fucci pubblica il video del “riassunto” di quanto fatto a Pomezia dal movimento 5 stelle.


Fabio Fucci

Fabio Fucci

Ciao a tutti,

a Pomezia dopo quasi due anni di amministrazione a 5 stelle stiamo raggiungendo traguardi importanti. Per comprendere meglio il “miracolo” che abbiamo compiuto è necessario capire che situazione abbiamo trovato nel 2013.
Abbiamo trovato una città praticamente fallita, ad un passo dal dissesto finanziario, con 200 MILIONI di euro di debiti.
Debiti lasciati dai precedenti governi dei distruttori del PD, di Forza Italia e dei partitini di destra e sinistra che nonostante la spesa nemmeno sono stati in grado di realizzare opere importanti per la collettività.

In giunta abbiamo approvato da poco il rendiconto di gestione 2014.
Cosa è il rendiconto di gestione?
E’ la certificazione del lavoro svolto da un’amministrazione locale in un anno. In pratica come sono stati effettivamente spesi i soldi in ragione delle entrate certificate.
Il bilancio è positivo e ci ha consentito di chiudere il 2014 con un attivo di più di 4 MILIONI di euro.

Pensate che nel 2012, quando governava il PD, l’anno si chiuse con una perdita di oltre 7 MILIONI di euro. Già nel 2013, con soli sei mesi della nostra amministrazione, siamo riusciti a contenere le perdite a 4 MILIONI di euro.
Il 2014 è stato un anno a totale gestione M5S, ed i risultati hanno gratificato il grande lavoro che abbiamo svolto: +4 MILIONI di euro di avanzo di amministrazione.

Come ci siamo riusciti?
In linea di principio è bastato portare COMPETENZA ed ONESTA’ alla guida della città. Oggi a Pomezia governano persone dedite al bene comune che lavorano per la città e, soprattutto, senza RUBARE i soldi dei cittadini.
Abbiamo subito arginato le uscite folli che zavorravano la città di Pomezia:
– chiudendo un ente inutile che ci costava 4 milioni di euro l’anno per fare NIENTE.
– ristrutturando la società partecipata del comune
– mandando a gara pubblica i servizi che viaggiavano in proroga (una proroga salata) da anni
– tenendo alla larga quella corruzione che fa salire i prezzi e diminuisce i servizi
– smettendo di spendere soldi dei cittadini senza copertura finanziaria, evitando così di creare debiti fuori bilancio

NONOSTANTE QUESTO GRANDE LAVORO DI RAZIONALIZZAZIONE:
– abbiamo erogato oltre 5 MILIONI di servizi per il sociale aiutando chi vive in condizioni di disagio economico (tramite contributi per pagare l’affitto, contributi per chi ha perso il posto di lavoro e per le ragazze madri)
– abbiamo esteso la raccolta differenziata porta a porta a tutta la città ad un prezzo più basso del precedente appalto
– abbiamo finanziato la redazione di un piano urbano del traffico per migliorare la viabilità in città, anche incentivando la mobilità elettrica con contributi ed infrastrutture
– abbiamo avviato decine di cantieri in città per realizzare strade, scuole, piste ciclabili, marciapiedi, isole ecologiche
– abbiamo portato acqua potabile nelle periferie della città. I cittadini l’aspettavano da 20 anni!
– abbiamo avviato il piano del decoro per Pomezia che migliora la cura del verde dei giardini e dell’arredo urbano
– abbiamo iniziato il lavoro di tutela di un territorio massacrato dalla speculazione edilizia tramite gli indirizzi che faranno nascere il nuovo Piano Urbanistico della città di Pomezia

A COSA SERVIRA’ QUESTO AVANZO DI AMMINISTRAZIONE?
Purtroppo in parte a coprire il debito lasciato dalle precedenti amministrazioni, in parte ad accantonare somme per coprire le eventuali mancate entrate che derivano dall’evasione tributaria o di altra natura.

Prudenza e buon senso che in ogni caso ci permettono di investire i soldi dei cittadini per realizzare servizi ed opere pubbliche.

Questo è quello che fa il Movimento 5 Stelle a Pomezia!


Fabio Fucci
Sindaco della Città di Pomezia (RM)




LA MERENDINA, LA BUFALA E IL MOSTRO DA SBATTERE IN PRIMA PAGINA

Racconto semiserio di un vecchio bando e di un Sindaco dal cuore di pietra… alla vigilia delle elezioni europee

foto articolo

Diciamolo chiaramente: il Sindaco Fucci ama discriminare le povere famiglie e, proprio per questa sua incontrollabile mania, ha deciso di premiare i bambini buoni e ricchi delle scuole di Pomezia con una bella merendina.

Per gli altri, poveri e cattivi…niente merendina…a dieta!

E i genitori come l’hanno presa? Beh…alcuni di loro, interpellati qualche tempo fa dall’Amministrazione comunale, si erano fatti addirittura promotori del doppio menù, quello con dolce e quello senza dolce, accogliendo positivamente la possibilità di prepararlo in casa e di farlo portare in classe.

Ma Fucci, il “discriminatore”, aveva capito male: infatti, i commenti di molti genitori, alla scoperta del doppio menù della refezione scolastica, sono stati a dir poco critici…”non si discriminano i bambini!”…”la discriminazione economica in una scuola pubblica non è tollerabile!”…”l’uguaglianza non si tocca!”

Per fortuna c’è la stampa, locale e nazionale, a fare chiarezza sul misunderstanding pometino: ad un tratto la notizia del “Sindaco pentastellato senza cuore” si è fatta più importante delle cronache, dei fatti economici e di quelli sportivi, scalando posizioni anche nelle scalette di alcuni tg!

Per non parlare delle forze politiche e di alcuni politici che ricoprono importanti incarichi istituzionali che, distolti dal loro pesante lavoro quotidiano, si sono affannati nel condannare l’accaduto e nel definire il cattivo Fucci come l’autore di una “scelta ignobile”.

E allora che importa se i parametri economici del nostro Paese sono tornati ad essere tutti negativi, se i fatti dell’Expo di Milano ci riportano agli anni di Mani Pulite e Tangentopoli, se quasi quotidianamente vengono arrestati politici e politicanti più o meno famosi, se tra qualche ora saremo chiamati ad esprimere la nostra scelta sull’Europa futura?

Ancora meno importa il fatto che il “bando del doppio menù scolastico” sia datato e rimandi ad una Delibera consiliare di indirizzo del dicembre 2013 e che, a scuola, in mensa, i bambini – tutti – avranno lo stesso trattamento e a merenda qualcuno usufruirà di un prodotto per così dire “confezionato”, qualcun altro di un dolcetto magari fatto in casa.

Ma se del dolce facessimo a meno tutti, magari in cambio di un frutto in più?

Pensiamoci: la salute dei nostri piccoli ne gioverebbe e le nostre coscienze sarebbero impegnate in qualcosa di più serio: ad esempio, capire che il voto di domenica prossima sarà importantissimo, nonostante qualcuno cerchi, in tutti i modi, di distrarci

Il video di chiarimento del Sindaco 

 

 

 




Pomezia o paghi o muori: dittatura M5S

malnutrizione-pianta-tropicaleAmministrazione M5S: niente dolci ai bambini poveri non ne hanno bisogno.

Si urla allo scandalo, l’amministrazione grillina condotta dal sindaco pentastellato Fabio Fucci con un giro di parole inserisce la divisione sociale nelle mense delle scuole pometine, ricchi da una parte e poveri dall’altra, non essendo abituati ad un’alimentazione da nobili rinunceranno al dolce, facendo risparmiare alle famiglie una cifra che potrebbe essere importante, essendo già allo stremo delle risorse economiche. Un’amministrazione comunale degna delle più crude dittature.

SCANDALO lo dico io, ma non per quello che ho scritto sopra, che ovviamente è la realtà distorta di questi giorni, una come tante che sto leggendo sui giornali. Articoli scritti da quelle persone che spavaldamente ti sventolano il tesserino come se fossero unici depositari della verità.

Ordine giornalistiQuando leggo queste notizie la prima cosa che mi viene in mente è il motivo per il quale un individuo dovrebbe diventare giornalista in Italia, quello di divulgare l’informazione dando la possibilità di aggiornarsi anche a distanza, di far sapere cosa succede, questo dovrebbe essere il loro spirito. E invece no, succede il contrario, sfruttano il potere che hanno per disinformare le masse, dare informazioni da un punto di vista diverso da quello che è la realtà. E’ vero che il giornalista è un lavoro duro, soprattutto a pochi giorni dalle elezioni europee e sapere che una notizia possa avere una risonanza per loro è una “preda”, il giornalista italiano inizia a sbavare e capisce che è il momento di sfruttare l’occasione per raggiungere i propri obbiettivi, annientando l’unico per il quale dovrebbe aver ottenuto quel tesserino, INFORMARE  LA MASSA IN MODO EQUO E SUPER PARTES.

E’ SCANDALOSO che l’ordine dei giornalisti lasci la libertà di scrivere ciò che vogliono.

Perché è assente il controllo? Che motivi ci sono per non  allontanare i giornalisti politicizzati che si fingono superpartes sfruttando il potere dell’informazione per creare caos e confusione?

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Non che io condivida la scelta dell’amministrazione, sono il primo a criticarla, non tanto la scelta del dolce, quanto aver ascoltato i cittadini, si proprio così; la verità è che l’anno scorso i genitori chiesero la possibilità di poter portare il pasto da casa, cosa negata, faccenda per la quale si sta muovendo il CODACONS  (leggi articolo).  Molte sono state le proposte per abbassare il costo della mensa ma nessuna era attuabile, quindi l’amministrazione, che non è una dittatura del sindaco Fabio Fucci e che quinidi non “comanda” nulla, ha accolto la richiesta di eliminare l’unico alimento non utile al fabbisogno giornaliero e anzi controproducente per il problema di obesità infantile. Fin qui tutto bene, il grosso sbaglio dell’amministrazione è stato quello di accettare l’introduzione a pagamento della merenda, creando così disparità tra chi può permettersela o semplicemente non ha voglia di metterla nello zaino di suo figlio e chi invece non può permettersela, oppure potrebbe ma vuole dare al bambino una merenda più sana portandola da casa.

Questa è una recriminazione nei confronti dell’amministrazione, composta da persone votate dalla maggioranza dei cittadini che ha riposto in loro la fiducia; lodevole il fatto che ascoltino la popolazione, ma poi le scelte devono essere assolutamente le loro, questo è anche un problema dovuto alla poca esperienza politica.

Non è stato condannato a morte nessuno e c’è ancora possibilità di togliere definitivamente la merendina a tutti, così come avviene in altre regioni dove preferiscono evitarla per motivi inerenti l’alimentazione.

Alla fine della storia, i giornalisti sono riusciti a trasformare una merendina in un atto antisemita, peggio delll’Ebreo Internazionale di Henry Ford!




Il Movimento 5 Stelle presenta la lista per le Elezioni Europee 2014

imageSabato 10 maggio il Movimento 5 Stelle ha presentato, in piazza Indipendenza a Pomezia, la lista per le Elezioni Europee 2014.

Il Movimento, fedele alla sua linea “Nessun manifesto sui muri, solo confronto in piazza”, ha preferito il contatto diretto con i cittadini pometini per parlare dei Sette punti per l’Europa spiegati direttamente dai candidati al Parlamento Europeo Matteo Della Negra, Fabio Massimo Castaldo, Bianca Maria Zama, Mara Ziantoni. Sono inoltre intervenuti il consigliere regionale Valentina Corrado e i consiglieri comunali di Pomezia.

Tutte le tematiche affrontate hanno avuto come punto centrale la battaglia in Europa per l’Italia, con la priorità immediata , per salvare l’economia italiana, di cancellare il Fiscal Compact. Il confronto ha dato ampio spazio anche agli altri punti del programma come l’adozione degli Eurobond , l’abolizione del pareggio di bilancio e il referendum per decidere se rimanere con l’Euro informando i cittadini sui pro e i contro della moneta unica.

Riportiamo i Sette punti per l’Europa del M5S per le Elezioni Europee del 25 maggio 2014:

1 – ABOLIZIONE DEL FISCAL COMPACT
E’ un patto di bilancio europeo che consegna paesi come l’Italia alla miseria, con tagli che vanno dalla scuola alla sanità e nuove tasse, che uccidono ogni possibilità di ripresa. Monti, Berlusconi e tutto il PD hanno impegnato l’Italia a versare 50 miliardi di Euro all’anno all’Unione Europea. Un massacro per il nostro Paese. Va abolito immediatamente.

2 – ADOZIONE DEGLI EUROBOND
Gli eurobond sono titoli di debito pubblico emessi dall’Unione Europea, la cui sovranità è garantita da tutti i Paesi. Servono a creare una “Comunità Economica”, dove ciascun paese aiuta l’altro. Oggi invece l’Europa è schiava di Germania e Francia, che hanno abbandonato gli stati in difficoltà al loro destino, come è successo per la Grecia.

3 – ALLEANZA TRA PAESI MEDITERRANEI PER UNA POLITICA COMUNE
Italia, Spagna, Grecia e Portogallo subiscono gli effetti di un’economia a rilento e una crisi dilagante. Proponiamo un’Alleanza fra Paesi Mediterranei con l’obbiettivo di una “Politica Comune” per superare insieme le difficoltà.

4 – INVESTIMENTI IN INNOVAZIONE E NUOVE ATTIVITÀ PRODUTTIVE ESCLUSI DAL LIMITE DEL 3% ANNUO DI DEFICIT DI BILANCIO
I governanti italiani, quando non riescono a finanziare i giovani e le nuove imprese, danno la colpa al vincolo del 3% sul rapporto deficit/PIL. Dobbiamo togliere tale vincolo, dando slancio alla ricerca, all’innovazione e alla messa in sicurezza del nostro territorio.

5 – FINANZIAMENTI PER ATTIVITÀ AGRICOLE E DI ALLEVAMENTO FINALIZZATE AI CONSUMI NAZIONALI INTERNI
Il basso costo della manodopera di alcuni paesi fuori dall’Unione Europea sta massacrando l’agricoltura italiana, che non può competere con i prezzi dei prodotti provenienti dagli altri paesi. Servono dei vantaggi fiscali per i nostri prodotti, e incentivi che rendano merito alla loro eccellente qualità.

6 – ABOLIZIONE DEL PAREGGIO DI BILANCIO
Il pareggio di bilancio non è una necessità economica. Se lo sono inventati per ideologia. Esso obbliga l’Italia a chiudersi in nella morsa di dover far quadrare i conti, pareggiando costi e ricavi. In un periodo di crisi come il nostro significa togliere soldi a settori come le pensioni, la sanità e l’istruzione.

7 – REFERENDUM PER LA PERMANENZA NELL’EURO
Se l’Europa non applicherà le misure necessarie affinchè diventi davvero una Comunità in cui tutti si aiutano a vicenda, chiederemo agli italiani di valutare le ragioni del SI e del NO all’Euro esprimendosi con un voto. Decideremo NOI, tutti insieme, il nostro futuro in Europa.

 




10 mesi a guardare le… (5) stelle

PomeziaPomezia 5 stelle: non è forse ancora arrivato il tempo dei primi bilanci, ma alcune piccole valutazioni, a quasi 10 mesi dalla elezione del Sindaco a 5 stelle Fabio Fucci, si possono fare.

Una tornata elettorale, quella del giugno 2013, che ha visto i vecchi partiti, per anni incontrastati contendenti alla guida di Pomezia, sconfitti e divisi.

Una autentica debacle e, allo stesso tempo, una vera iniezione di fiducia per i cittadini che, dopo anni di politiche personalistiche, clientelari e poco inclusive, vedevano finalmente la luce (“usciamo dal buio”, questo lo slogan elettorale dei Grillini) e la possibilità di far sentire la propria voce nelle decisioni del governo del territorio.

Un modo nuovo di fare politica: questa sicuramente la novità rispetto al passato.

Ma come?

Presenza continua di banchetti informativi nelle piazze e nelle vie della Città; istituzioni di gruppi di lavoro tematici; massima trasparenza dei lavori consiliari e in generale, dei procedimenti amministrativi; rivisitazione (al ribasso, ovviamente) dei lauti compensi dei dirigenti dell’Amministrazione.

Insomma, una profonda ristrutturazione interna unita alla volontà di cambiare la Città con il coinvolgimento, la partecipazione e il contributo di tutti i cittadini e delle loro idee.

Un lavoro davvero immane se si considerano, tra le altre cose, le difficoltà di approntare politiche di vero rilancio e sviluppo nelle condizioni di dissesto economico in cui è stata lasciata Pomezia.

Cosa dicono le altre forze politiche?

Essenzialmente che è stato un voto di protesta, che ha cavalcato l’onda antipolitica portata dai 5stelle.

Ma può essere antipolitico un movimento che ha invece portato ad interessarsi della propria Città migliaia di cittadini comuni che, magari fino a qualche mese fa, erano disgustati da un certo modo di occuparsi della cosa pubblica?

E allora cosa manca alla nostra Amministrazione per essere finalmente quella forza innovativa in grado di occuparsi e risolvere i problemi quotidiani del nostro territorio?

Sicuramente va concesso ancora un po’ di tempo al Sindaco Fucci: quando si “prende in eredità” una casa in pessime condizioni e da ristrutturare totalmente, non si può pensare alla bacchetta magica, anche perché, se mai esistesse uno strumento del genere, occorrerebbero parecchi soldi per comprarlo.

Forse, ma questa è l’impressione personale di un cittadino che ha creduto e crede ancora fermamente nel cambiamento, occorrerebbe una maggiore presenza sul territorio dello stesso Sindaco o del suo Staff di governo, specie nelle zone più periferiche della Città.

Solamente ascoltando i residenti e vivendo in prima persona queste aree, per troppo tempo lasciate sole e senza riferimenti, si possono comprendere le specifiche problematiche e cercare una soluzione possibile: penso a Campo Jemini e a Santa Palomba in particolare.

Rileggo poi gli impegni presi in epoca pre-elettorale dai 5stelle e c’è un punto che mi pare centrale: “(…) Compito dell’amministrazione di Pomezia sarà quello di soddisfare le diverse esigenze di mobilità e sicurezza in spazi qualificati e non degradati. Il bambino, l’anziano, il disabile, il ciclista, devono sentirsi artefici della città e non ospiti. (…)”.

Mobilità, ambiente, sicurezza: soprattutto su questi temi il Movimento 5Stelle si gioca tutta la sua credibilità nei prossimi mesi.

Io vivo quotidianamente la periferia di Pomezia e sento la necessità, insieme a tanti altri cittadini, di coinvolgere maggiormente le nostre Istituzioni nella “lettura visiva diretta” delle criticità, magari stilando insieme un elenco di priorità da affrontare.

La mia è una proposta che lancio direttamente al Primo Cittadino: percorriamo insieme le strade delle nostre periferie e ragioniamo su cosa può essere fatto, concretamente, nel breve-medio termine  e compatibilmente con le risorse a disposizione.

La bacchetta magica non esiste, ma rendersi conto in prima persona, ragionare e programmare per priorità, insieme ai cittadini di buona volontà, si può e si deve.




Le espulsioni e il senso della base

Ha fatto notizia l’espulsione di quattro senatori da parte del M5S, ma si è capito subito che si trattava di pruriti di posizione, piuttosto che di difesa della partecipazione democratica. Senza entrare nel merito delle espulsioni, che peraltro riguarderebbero persone giá dichiaratamente lontane dalle posizioni del movimento, l’argomento sarebbe interessante e attuale se non rappresentasse un fenomeno antico che però, fino ad oggi era considerato un tabù perché ha riguardato i due blocchi del potere PD e PDL, o quel che é diventato.

Quest’ultimo, in particolare é stato costretto a cambiare nome fino a ruotare su se stesso e tornare alla denominazione originaria di “forza italia” per legittimare scissioni e cambi di casacca. Nel PD, invece, la pratica ha origini antiche, ma adesso ha trovato furbesche soluzioni.

In quel partito, come é noto, ormai si raccoglie di tutto e non si applicano differenziazioni, non si rifiuta nessuno e si accetta chiunque, senza distinzione di ideologia o appartenenza sociale: banchieri, massoni, affaristi e aspiranti affaristi, che convivono insieme a increduli elettori in buona fede, alimentati da una speranza, come i cristiani nelle catacombe. E nel partito democratico (l’aggettivo é frutto di una definizione autologica), è ormai consuetudine assistere a espulsioni e ostracismi, tutti derivanti dalla “insopportabile” diversità di vedute con il vertice che, nei casi migliori ha generato arcipelaghi di partiti o persino la rimozione mentale di leader storici, in preda a conflitti permanenti, a correnti e sottocorrenti, a scissioni annunciate e altre consumate.

Si é capito allora che il problema risiede nella “base”:  i vertici si contrappongono, si scontrano, si confrontano, ma poi trovano l’accordo.  La base, invece, che é fatta di persone per bene, che votano PD perché hanno rispetto dei valori della democrazia, si commuovono ancora per una rivoluzione, leggono libri che parlano di valori o sentimenti e non di fredda economia, pagano le tasse e ancora ritengono l’evasione come una truffa, considerano la corruzione come un male e non un metodo di lavoro, non capisce! E allora la soluzione é sembrata naturale e il partito, stanco e provato dalle troppe lotte interne ed espulsioni, dalle accuse di incoerenza e intelligenza con il nemico, stretto tra una base di gente civile e un vertice di provata ingordigia, ha deciso di espellere la base.

É ha fatto bene, a guardare al successo in termini di potere. Poco importa se tra gli italiani d’Italia non é piu il primo partito (precisazione dovuta perché il PD tra i residenti in Italia non é il primo partito e ottiene l’agognato primato grazie a una manciata di voti di italiani all’estero) e se sono sempre piú numerosi i non votanti. É passato di moda anche il richiamo alla partecipazione al voto. Non servono piú le masse che si recano alle urne. Anzi, creano imbarazzo con i loro soliti problemi che riguardano la disoccupazione, o il costo della vita, o il peso delle tasse. É molto più divertente la gente dei salotti buoni che non si lamenta, ma negozia, o quella dei palazzi che non si scandalizza di nulla, anzi é disponibile ai traffici, senza alcuna riserva o remora di carattere etico.

La base é diventata un peso e a conti fatti non é necessaria. Puó parteggiare, prendere posizione, schierarsi, quando richiesto e mettersi in fila per la pantomima delle primarie, ma niente di piú.

Ecco perché fanno notizia le espulsioni. Sono un argomento da fornire alla base per mostrare che cosa si rischia a seguire i movimenti che si schierano contro il potere.




L’amministrazione di Pomezia vara il Bilancio

Pomezia ha approvato il bilancio di previsione del 2013.

La maggioranza a Cinque Stelle guidata dal sindaco Fabio Fucci, ha concluso un lavoro di precisione con una ricognizione dei conti pubblici ed ha varato il documento previsionale di quest’anno. Nonostante le incertezze della  finanziaria, grazie ai capricci di una certa destra.

Destra che ha fatto dell’IMU la sua battaglia, facendo lievitare così le tasse con aumenti per tutti e non solo per i proprietari di casa. Il bilancio è stato approvato soltanto a pochi giorni dalla fine dell’anno solare.

Un bilancio, quello votato in modo compatto dai 16 della maggioranza, che ha visto numerose discussioni in aula, con i consiglieri d’opposizione presenti che hanno espresso la loro contrarietà al documento presentato dai pentastellati, non mancando di sollevare aspre polemiche come le accuse al passato del sindaco e un atteggiamento considerato forte verso i dipendenti. Tra gli assenti, al momento di deliberare, i consiglieri Schiumarini, Lupo, Mugnaini e Capodimonti per una scelta politica.

Il bilancio da approvare era stato illustrato in una conferenza stampa e dopo l’approvazione in Consiglio Comunale è stato presentato ai cittadini in una manifestazione in piazza.

Sono drammatiche le cifre del bilancio di previsione 2013 e il sindaco Fabio Fucci, ovviamente, contesta l’operato della passata amministrazione. “Non vogliamo sanare le anomalie prodotte da altri, ma denunciare quegli atti manifestamente illegali che hanno portato a danni già confermati“.

L’amministrazione  ha rimarcato: la problematica della questione del personale, in riferimento al concorso del 2010, che con l’assunzione con contratto a tempo determinato di 150 lavoratori ha prodotto uno sforamento di 350 mila euro; la soddisfazione per essere riusciti a varare un difficile bilancio; un’analisi del servizio a domanda individuale, al trasporto scolastico che costa oltre 2 milioni di euro, mentre la nettezza urbana, 13 milioni e mezzo, costi attualmente non comprimibili perché dovuti alla disorganizzazione dei servizi  ed alla necessità di nuove gare per ottenere notevoli risparmi . I numeri del bilancio di previsione 2103  che si basano anche sui tributi con un incasso previsto di 73 miloni di euro (Imu, Tares, evasione fiscale…).

Attenzione particolare è stata data anche al piano di alienazione che verrà inserito nel bilancio, un tesoretto per scongiurare il dissesto?

Tutti i cittadini potranno sapere in modo chiaro e semplice come, dove e quando vengono spesi e ricavati i soldi del comune di Pomezia. Altro punto ribadito nelle varie sedi dall’amministrazione : l’impegno e il sacrificio che il Comune e la cittadinanza dovranno affrontare sulla base di un bilancio di previsione, che sarà propedeutico alla richiesta di un probabile bilancio di riequilibrio per scongiurare l’ipotesi di dissesto che pesa come un macigno sulle casse comunali.

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Trasparenza…ancora non ben visibile

Con il Decreto Legislativo 33 del 2013 ogni amministrazione pubblica è obbligata alla pubblicazione dei  contenuti minimi per favorire la trasparenza, intesa come accessibilità totale delle informazioni sui  diversi aspetti dell’attività amministrativa ed istituzionale dell’ente.

Obiettivi della  trasparenza:

  • realizzare forme di “controllo sociale”;
  • attuare i principi di eguaglianza, imparzialità, buon andamento, responsabilità, efficacia ed efficienza nell’utilizzo delle risorse pubbliche;
  • migliorare le performance delle pubbliche amministrazioni;
  • prevenire fenomeni di corruzione.

Come avviene spesso, l’Italia arriva con ritardo: è infatti dal lontano 1966 che gli Stati Uniti si sono dotati del FOIA (Freedom of Information Act), una legge che garantisce a chiunque l’accesso agli atti e ai documenti della Pubblica amministrazione.

L’Italia invece, oltre l’ importante ma ormai obsoleta legge 241/1990, è arrivata a definire i primi concetti legati al tema della trasparenza con la legge 190/2012, definita “legge anticorruzione”.

Come si è mossa l’Amministrazione pometina?

Poco finora è stato fatto: dal sito del comune di Pomezia, infatti è possibile rendersi conto che ancora pochi sono i documenti on line e, ad esempio, le carte della qualità dei servizi, previste ormai dalla Legge Finanziaria del 2008, ancora non sono disponibili.

Ma alla giovane Giunta 5s, insediata da poco meno di 6 mesi, va dato ancora un po’ di tempo e di fiducia: non dobbiamo far altro che monitorare l’azione amministrativa e stimolare i nostri rappresentanti locali ad intraprendere iniziative per un migliore, trasparente e partecipato governo del territorio.

Siamo pronti a fare la nostra parte come cittadini attivi?