Assassinio a Venezia, il nuovo adattamento di Agatha Christie

Lo scorso 14 settembre è uscito nelle sale Assassinio a Venezia, il terzo dei film tratto dai romanzi gialli di Agatha Christie con protagonista il detective Poirot, dopo Assassinio sull’Orient Express e Assassinio sul Nilo.

In questo capitolo Hercule Poirot, ormai ritiratosi a Venezia, viene convinto da una vecchia conoscenza a partecipare ad una seduta spiritica durante una festa di Halloween. Sarà solo dopo il misterioso assassinio di uno degli ospiti, che il detective deciderà di rimettersi al lavoro per scoprire il colpevole.

 

Il film è sorprendentemente diretto e interpretato dall’attore premio oscar Kenneth Branagh, che si mette ancora una volta nei panni del protagonista, dando il volto al famoso personaggio letterario. Tra i tanti membri del cast ritroviamo anche attori come Michelle Yeoh, migliore attrice protagonista agli Oscar 2023 per il film pluripremiato Everything Everywhere All at Once, Jamie Dornan, famoso invece per il ruolo di Christian Gray in Cinquanta sfumature e Riccardo Scamarcio, celebre attore italiano. Essendo Scamarcio l’unico attore italiano, egli ha prestato la sua stessa voce per il personaggio interpretato, voce che tuttavia, a parere di chi scrive, stonava con il doppiaggio italiano degli altri attori, sentendosi chiaramente la differenza.

Nonostante questa piccola imperfezione, le location del film, girato nella meravigliosa Venezia, valgono sicuramente il biglietto. Riconosciamo tra i luoghi rinomati l’incantevole Piazza San Marco, il Ponte dei Sospiri, Palazzo Ducale e molti altri. Per gli interni invece, le riprese sono state spostate presso i Pinewood Studios di Londra, dove è stato ricostruito da zero un palazzo antico veneziano, quello in cui avvengono gli omicidi, dotato persino di un proprio ormeggio per le gondole.

Dunque, benché non all’altezza dei capitoli precedenti, di sicuro più articolati e coinvolgenti, Assassinio a Venezia trasporta gli spettatori in un’atmosfera di mistero, avvolgendoli tra ansie e timori e scaturendo la loro profonda curiosità.

Virginia Porcelli




È colpa mia? Il film che ha conquistato i giovani

Non potevo certo non scrivere qualcosa a proposito del film che negli ultimi giorni ha conquistato il pubblico dei giovani. Chi lo ha visto dieci volte, chi anche di più, È colpa mia ha senza dubbio riscosso un successo sbalorditivo in così poco tempo. Il film spagnolo è infatti arrivato sulla piattaforma Amazon Prime Video l’8 giugno e da quel momento ha scalato la classifica, non abbandonando mai il primo posto.

Tratto dal romanzo di Mercedes Ron, divenuto un best seller grazie a Wattpad, il film di Domingo González narra una tormentata storia d’amore adolescenziale. Noah è costretta a lasciare la sua casa, gli amici e il fidanzato per trasferirsi nella villa del nuovo e ricco marito della madre. La giovane sarà quindi obbligata a frequentare il figlio del nuovo padrino, il fascinoso e popolare Nick, con il quale nascerà presto una forte attrazione.

Nonostante non ritenga la recitazione all’altezza dei film che sono solita recensire, i due giovani attori, Nicole Wallace e Gabriel Guevara, hanno una forte intesa non solo nel film, ma anche nella vita reale, tanto da far sperare i fan in una eventuale relazione tra i due.

Cosa rende questo film tanto speciale? Ammetto che sicuramente il particolare fascino dell’attore protagonista, classico cattivo ragazzo, possa aiutare, ma non è solo questo. Culpa mia, titolo originale, è il tipico film “enemies to lovers” (da nemici a innamorati), trama che affascina particolarmente le giovani e riesce con un semplice bacio tra i due protagonisti a farle impazzire, facendo venire loro le farfalle nello stomaco.

Un altro elemento da non sottovalutare, probabilmente quello che intrigherebbe più un pubblico maschile, è la presenza di molte scene action su quattro ruote, che rendono il film un mix tra After e Fast & Furious.

Inoltre, sebbene Amazon non abbia ancora confermato il sequel, esiste già un secondo romanzo dal titolo Colpa tua e secondo il produttore il secondo e il terzo capitolo sarebbero già in lavorazione.

Di sicuro non è uno dei migliori film romantici, ma, nonostante ciò, Culpa mia rimane un film piacevole da guardare per vivere una nuova storia d’amore e, perché no, ripassare un po’ di spagnolo!

Virginia Porcelli




The Fabelmans, il nuovo film di Steven Spielberg

Lo scorso mese The Fabelmans, il nuovo film di Steven Spielberg, è finalmente arrivato sulla piattaforma Amazon Prime Video.

Si tratta di una storia semi-autobiografica che ripercorre l’infanzia americana del famoso regista. È stato “il film più personale e il più difficile da realizzare”, ha affermato infatti lui stesso.

L’immaginario Sammy Fabelman cresce tra l’Arizona e la California tra gli anni 50 e i 60. Quando i suoi lo portano a vedere un film al cinema per la prima volta, il giovane si innamora di questa arte e, con il sostegno della madre, si arma di cinepresa e inizia a girare i suoi film. Con il tempo, scoprendo un segreto di famiglia, imparerà quanto essi possano svelare la verità sugli altri e su ciò che ci circonda.

 

Il film è dedicato al ricordo dei genitori di Spielberg, morti tra il 2017 e il 2020. Il regista aveva, in realtà, ideato il progetto già nel 1999, per poi sospenderlo per vent’anni temendo di ferire i genitori stessi. È stato solo nel 2019 che, insieme al frequente collaboratore e sceneggiatore Tony Kushner, ha ripreso il progetto, completandolo nel 2020.

Senza dubbio sorprendente il cast. L’attore che interpreta Sammy, il giovanissimo Gabriel LaBelle, ha saputo infatti interpretare al meglio il dolore e le delusioni del giovane protagonista alle prese con il mondo del cinema. Allo stesso modo Michelle Williams, la quale interpreta la madre di Sammy, aveva secondo il regista lo stesso sguardo della madre ed era dunque la scelta ovvia per il ruolo.

In quanto alla fotografia, strabiliante la tecnica usata, che dà un tocco antichizzato all’immagine, ma allo stesso tempo la arricchisce con colori particolarmente accesi.

Nonostante le sette nomination agli Oscar di quest’anno, il film non ha, ahimè, portato a casa alcuna statuetta e non ha nemmeno riscosso il solito successo dei film di Spielberg. In occasione dei Golden Globes invece, la pellicola ha vinto nelle categorie di miglior film drammatico e miglior regista.

Dunque, nonostante non sia uno dei migliori film del regista, The Fabelmans riesce comunque a trasmettere al pubblico la passione per il cinema, che, a parere di chi scrive, rappresenta ancora la miglior forma d’arte.

Virginia Porcelli




Festival di Cannes 2023, i vincitori

Lo scorso 27 maggio si è conclusa la 76ª edizione del Festival di Cannes, uno degli eventi cinematografici più attesi dell’anno e, se Chiara Mastroianni è stata la madrina del Festival, la madre, Catherine Deneuve, ne è stata certamente il volto. Sulla locandina vi era infatti una sua foto scattata nel ’68, quando l’attrice aveva 25 anni.

Questa edizione, inaugurata con la proiezione di “Jeanne du Barry- La favorita del re” e chiusa dal film d’animazione Pixar “Elemential”, è stata inoltre caratterizzata da molti cambiamenti, tra cui sicuramente l’aumento di pellicole trattanti il tema della diversità e un programma con titoli provenienti da buona parte del mondo.

La giuria, presieduta dal regista svedese Ruben Ostlund, vincitore della precedente edizione, ha assegnato la Palma D’Oro di quest’anno al film “Anatomie d’une Chute”, thriller legale della francese Justin Triet. Per la terza volta nella storia del Festival è quindi una donna a vincere il riconoscimento più importante, mentre il secondo più importante, il Grand Prix, è stato attribuito a “The zone of interest”, ambientato durante l’olocausto e acclamato dalla critica. I due film vedono inoltre come protagonista la stessa attrice: Sandra Hüller, la quale ha senza dubbio confermato la sua bravura. Miglior interpretazione femminile, tuttavia, è stata quella di Merve Dizdar in “About Dry Grasses”, mentre, per quella maschile, è stato Koji Yakusho per il film “Perfect Days” a vincere il premio. Degni di nota anche Tran Anh Hung per “La passion de Dodin Bouffant”, premio alla regia, e Yuji Sakamoto per il film “Monster”, miglior sceneggiatura. Infine il premio della giuria è stato assegnato alla commedia sentimentale “Les feuilles mortes” di Aki Kaurismaki.

 

Purtroppo l’Italia, rappresentata dai registi Bellocchio, Moretti e Rohrwacher, non ha invece ottenuto alcun riconoscimento, nonostante le pellicole siano state comunque molto apprezzate.

Possiamo dunque dire che anche questa edizione del Festival di Cannes sia giunta al termine, ora non ci resta solo che aspettare due mesi per il tanto atteso Festival di Venezia.

Virginia Porcelli




La regina Carlotta: Una storia di Bridgerton

Oramai sappiamo bene che le nuove stagioni di Bridgerton sono sempre in testa alle classifiche di Netflix, motivo per cui questo spin-off sulla regina Carlotta, uscito lo scorso 4 maggio, non poteva certo essere di meno, dimostrandosi all’altezza delle sue aspettative.

La miniserie narra la storia d’amore tra la regina Carlotta e re Giorgio III, dal matrimonio alla malattia mentale del re. Si raccontano inoltre le vicende passate di due donne amiche della regina: Lady Danbury e Violet Bridgerton e, nel presente, la costante richiesta della regina di avere un erede da uno dei suoi figli.

La regista Shonda Rhimes, la stessa di Bridgerton e Grey’s Anatomy, ci regala ancora una volta una storia al massimo del romanticismo e della raffinatezza. Lo spin-off è stato infatti interamente girato in Inghilterra, tra sontuosi palazzi e giardini da favola, che arricchiscono, insieme ai magnifici abiti e ai numerosi balli, l’atmosfera romantica della serie. Il tutto inoltre è reso ancor più realistico dall’elegante accento inglese della versione originale.

I due protagonisti, il re e la regina, sono rispettivamente interpretati dai giovani attori emergenti Corey Mylchreest e India Ria Amarteifio, mentre, in quanto alla regina in età adulta, è stata Golda Rosheuvel ad impersonarla, riuscendo a descrivere perfettamente il dolore, la solitudine e la forza di una donna, il cui marito ormai la riconosce a malapena.

 

La musica è come sempre uno degli elementi principali e più apprezzati della serie, la serie è stata infatti accompagnata dall’uscita di due album in digitale, il primo contiene la colonna sonora originale, il secondo invece è composto da cover di canzoni pop reinterpretate come brani classici, come una nuova rivisitazione di “If I Ain’t Got You” della famosa cantante Alicia Keys.

Riguardo l’ipotesi di una seconda stagione, Shonda Rhimes si è detta aperta alla possibilità, nonostante abbia dichiarato che la storia di Carlotta e Giorgio sia specifica e chiusa e sebbene stia ancora lavorando alla terza stagione di Bridgerton. Non ci resta dunque che aspettare e sperare, deliziandoci nel frattempo con una nuova storia d’amore.

Virginia Porcelli




David di Donatello 2023, tutti i premiati

Ormai tre giorni fa si sono svolti i David di Donatello 2023, premio cinematografico considerato l’equivalente italiano degli Oscar e condotto quest’anno da Carlo Conti con l’attrice Matilde Gioli. A trionfare è stato il film Le otto montagne, che vede come protagonisti Alessandro Borghi e Luca Marinelli, il film si è infatti portato a casa ben quattro statuette: miglior film, sceneggiatura adattata, fotografia e suono. Altra pellicola ad aver riscontrato particolare successo è stata Esterno notte, anche questa vincitrice di quattro premi: miglior regia per Marco Bellocchio, ma anche miglior truccatore, miglior montaggio e miglior attore protagonista a Fabrizio Gifuni.

    

Parlando invece del miglior film internazionale, a vincere questa categoria è stato The Fabelmans, diretto da Steven Spielberg. Il film era tra i favoriti ai precedenti Oscar, con ben sette nomination, ma, ahimè, non era riuscito ad ottenere alcun premio.

Proseguendo con altre categorie, a vincere il premio come migliore attrice protagonista è stata Barbara Ronchi per La stranezza, film di cui è stata premiata anche la migliore sceneggiatura originale, scenografia, costumi e produzione.

Migliore attrice non protagonista è invece la comica Emanuela Fanelli in Siccità e miglior attore non protagonista Francesco Di Leva per Nostalgia. Inoltre Proiettili (ti mangio il cuore) ha vinto come miglior canzone originale, scritta e interpretata dalle cantanti Elodie e Joan Thiele.

Il premio Giovani di quest’anno è andato a L’ombra di Caravaggio, di Michele Placido e i David speciali al regista Enrico Vanzina, all’attrice Isabella Rossellini e alla produttrice Marina Cicogna. Infine il David dello spettatore, che va alla pellicola che più ha incassato nell’anno precedente, è stato conferito a Il grande Giorno, di Massimo Venier, con i tanto amati Aldo, Giovanni e Giacomo.

Detto ciò, di sicuro i grandi appassionati di cinema come me avranno un lungo weekend per recuperare tutte le pellicole non ancora viste, fare un rewatch delle proprie preferite o, ancora meglio, stilare una propria classifica.

Virginia Porcelli




George Clooney compie 62 anni

Ebbene sì, il tanto amato attore degli anni 90, George Timothy Clooney, compie oggi 62 anni, mantenendo la sua carriera, oltre che il suo fascino, ancora fiorente. 

L’attore nasce nel 1961 nel Kentucky e ha origini irlandesi, inglesi e tedesche, si laurea alla Augusta High School e si distingue nello sport. Non riuscendo a conseguire una laurea, dopo il liceo si dedica a svariati lavori e solo dopo ottiene piccoli ruoli all’interno di film e serie tv. Clooney raggiunge finalmente la popolarità, dopo tanto lavoro e determinazione, con il ruolo di Douglas Ross nella serie degli anni ‘90 E.R. – Medici in prima linea, interpretazione che provoca il lancio della sua carriera, impegnandolo per cinque anni. Da quel momento ottiene sempre più incarichi all’interno del mondo del cinema, tra cui Ocean’s Eleven – Fate il vostro gioco nel 2001, Good Night, and Good Luck nel 2005, e Syriana nel 2006, per cui vince un premio Oscar come migliore attore non protagonista.

Tutti questi successi hanno reso l’attore uno dei più conosciuti nel mondo della cinematografia, portandolo a vincere numerosi premi anche in carica di regista e produttore. Ancora oggi il suo ultimo film Ticket to Paradise, del 2022, ha incassato il tutto il mondo 165 milioni di dollari, confermando ancora una volta la sua validità e popolarità, conservatesi nel corso degli anni. Come se non bastasse, Clooney si impegna persino nell’ attivismo sociale, in quanto dal 2008 è uno dei messaggeri di pace delle Nazioni Unite, motivo per cui lo abbiamo visto occupato a risolvere conflitti e a fornire denaro per raccolte fondi.

Un orgoglio del popolo italiano è, inoltre, il matrimonio con l’avvocatessa Amal Alamuddin nel 2014 a Venezia, dopo circa un anno di fidanzamento. Nel 2017 l’attore è poi diventato padre di due gemelli. 

Auguriamo quindi al nostro George un felice compleanno in compagnia dei suoi cari e molti altri anni di successi, sperando di rivederlo presto in tv.

Virginia Porcelli




Inception, un film degno di nota

Diretto da uno dei migliori registi di oggi, Christopher Nolan, Inception rimane uno dei film migliori degli ultimi decenni. Sappiamo che il regista è solito realizzare film particolarmente complessi dal punto di vista della trama e della tecnica, basti pensare ad Interstellar, Tenet o The Prestige, ognuno diverso dall’altro, ma soprattutto ognuno più bello dell’altro.

Uno dei film più amati dal regista rimane comunque Inception, che esce nel 2010 e attraverso cui esplora la malleabilità del tempo e il mondo dei sogni.

Il protagonista è Dominic Cobb, esperto nella tecnica dell’estrazione, che consiste nell’insinuarsi nella mente di chi dorme per prelevarne segreti nascosti. Il magnate giapponese Saito, allora, lo ingaggia per inserire nella mente del figlio del suo rivale in affari l’idea di disgregare il suo impero economico, missione in cui Cobb sarà accompagnato da una squadra di altre quattro persone.

Sicuramente uno dei punti a favore di Inception è proprio il suo cast internazionale, capitanato da Leonardo DiCaprio, accompagnato da Joseph Gordon-Levitt, Tom Hardy, Marion Cotillard, Cillian Murphy e molti altri, tutti attori brillanti che insieme rendono il film ancora più speciale e imperdibile.

 

Un altro elemento fondamentale della pellicola, che sicuramente non passa inosservato, è la colonna sonora, Time, creata appositamente dal talentuoso Hans Zimmer, famoso compositore e autore di colonne sonore cinematografiche, quali ad esempio quella di Interstellar, Il gladiatore e Dune. La canzone a dir poco mozzafiato non solo fa venire la pelle d’oca allo spettatore, ma rende anche la scena finale ancor più ricca di suspense, scena finale che è una tra le più controverse degli ultimi anni e che è stata a lungo dibattuta, ma che purtroppo non sta a me svelarvi.

Sceneggiatura e scenografia non sono di meno, in quanto per la prima ci vollero dieci anni di studi, dopo i quali fu subito comprata dalla Warner Bros e per la seconda furono costruite numerose strutture estremamente costose e tecnologiche.

Il film guadagnò infine 836 milioni di dollari in tutto il mondo e vinse quattro premi Oscar: fotografia, effetti speciali, sonoro e montaggio sonoro, motivo per cui, a parere di chi scrive, è un film in cui immergersi completamente, con la mente e con il cuore.

Virginia Porcelli




Murder Mystery 2, un ritorno col botto

Adam Sandler e Jennifer Aniston tornano finalmente con il sequel di Murder Mystery, tipica commedia americana esilarante e senza impegno.

Nick e Audrey Spitz, ormai investigatori privati a tempo pieno, accettano l’invito di un amico a partecipare al suo matrimonio su un’isola privata, tuttavia, a seguito del rapimento di quest’ultimo, si ritrovano al centro di una nuova indagine. Seguiamo quindi i due coniugi fino a Parigi, dove daranno del filo da torcere ai temibili criminali grazie alla loro astuzia e gioco di squadra.

 

Il film ci lascia fino all’ultimo con la suspense e il desiderio di scoprire il colpevole del rapimento, tensione accompagnata dal tipico mal di pancia che una commedia come si deve dovrebbe provocare. Il cast infatti è più che competente e i due attori protagonisti insieme formano ancora una volta una coppia buffa ma affiatata, che proprio per la sua comicità appassiona tanto il pubblico.

 

 

La sceneggiatura è dunque geniale, in quanto unisce scene di agitazione e drammaticità, tipiche dei film gialli, a scene spassose e a tratti assurde, ma nonostante questa sia sempre firmata da James Vanderbilt, la regia è invece cambiata tra i due film. Kyle Newacheck, infatti, ha lasciato il posto a Jeremy Garelick, il quale ha inserito all’interno della pellicola più elementi d’azione quali spettacolari effetti speciali, evoluzione che può essere apprezzata come non, ma che è sicuramente evidente ai nostri occhi.

 

Significativa è inoltre la lezione che il film ci dà, ossia che non bisogna solamente conoscere a memoria tutte le nozioni che un’occupazione richiede per eccellere in un determinato lavoro, poiché quello che ci rende unici è la passione e l’amore che ci mettiamo, unito in questo caso ad una grande intesa tra i due coniugi, che credono sempre nelle loro potenzialità, non arrendendosi mai.

La pellicola ha ovviamente riscontrato un enorme successo, essendo ancora, a quasi un mese dall’uscita, nella top dieci dei film più visti da Netflix. Numerosi anche i rewatch del primo film, tornato in classifica nelle prime settimane a distanza di quattro anni.

Si può quindi affermare che il sequel sia sicuramente all’altezza del primo film e speriamo di incontrare di nuovo Nick e Audrey in una nuova avventura all’insegna del mistero e della comicità.

Virginia Porcelli

 

 

 




Close, un film sull’anima dei giovani

Close, film drammatico diretto dal belga Lukas Dhont, racconta la storia di due tredicenni: Léo e Rémi, amici d’infanzia profondamente legati l’uno all’altro. I due entreranno in crisi dopo un commento dei compagni di scuola, che, fraintendendo il loro rapporto, ritengono che ci sia qualcosa in più di una semplice amicizia. 

Oltre alle candidature come miglior film straniero agli Oscar e ai Golden Globes 2023, il film ha vinto il Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes nel maggio del 2022, riscuotendo un notevole successo.

Sorprendente per la loro giovane età l’interpretazione dei due attori protagonisti, in particolare di Eden Dambrine, Léo, candidato agli European Film Award come miglior attore. Léo è quello che viene maggiormente scosso dall’intervento dei suoi coetanei, motivo per cui arriva persino a vergognarsi del rapporto con Rémi, passando dal trascorrere intere giornate con lui all’allontanarsene sempre di più. Al contrario Rémi viene più segnato dal distacco dall’amico che dal commento in sé e finisce per soffrire enormemente e chiudersi nel suo dolore.

La pellicola dunque è divisa in due, la prima parte è occupata dal valore dell’amicizia tra i due ragazzi e dalla gioia che provano nello stare insieme, la seconda invece fa spazio alla tristezza e ciò è reso evidente dalla fotografia, per i colori che pian piano sbiadiscono e perdono la loro iniziale luminosità. 

 

Oltre a delineare il passaggio dall’infanzia all’adolescenza, il film tocca anche, seppur con estrema delicatezza, la tematica LGBT, che fa riflettere il pubblico e permette ad esso di immedesimarsi nelle storie dei protagonisti e di soffrire con loro. 

Nonostante sia straziante e difficile da accettare, l’opera trasmette inoltre una morale significativa, quella di misurare le proprie parole per non ferire gli altri ed è per questo che tutti, in particolare i giovani, dovrebbero vederlo. 

Virginia Porcelli




Ciak d’oro Serie tv: Mare fuori e Massimiliano Caiazzo trionfano

Proprio ieri Massimiliano Caiazzo, protagonista della tanto acclamata serie tv Mare fuori, ha annunciato la notizia sul suo profilo Instagram: Ciak d’oro per miglior attore e miglior serie pubblico under 30, ringraziando i fan per l’amore dimostrato al progetto e ai personaggi.

Ciak d’oro è infatti il primo grande premio italiano di serialità deciso direttamente dal pubblico e in gara vi erano i titoli usciti dal gennaio 2022 al febbraio 2023, inoltre Sky Tg24 ospiterà lo speciale sulla premiazione il 9 Aprile alle 21.

L’attore è dunque ora uno dei più influenti sulla scena. Nato nel ‘96 a Vico Equense, dopo un diploma di liceo scientifico decide di dedicarsi completamente alla recitazione, debuttando per la prima volta in televisione nel 2016 nel film “Furore” e vincendo poi nel 2020 il premio Giovani Rivelazioni al Festival di Venezia. Raggiunge la massima popolarità con Mare fuori e torna poi sul grande schermo con il film “Piano Piano”, arrivato nelle sale a marzo.

Per la gioia dei fan, le riprese di Mare fuori 4 inizieranno tra solo un mese a Napoli, cosa che sicuramente attirerà fan da tutta Italia, ansiose di scattare una foto con i loro personaggi preferiti.

La terza stagione, infatti, è uscita a febbraio 2023 su Rai Play, riscontrando un enorme successo e le prime due si trovano ancora nella top ten delle serie più viste su Netflix.

La serie narra le storie di detenuti e membri del personale dell’IPM, carcere minorile di Napoli e Carmine (Massimiliano Caiazzo) e Filippo (Nicolas Maupas) sono i protagonisti. Uno nato in una famiglia camorrista, l’altro in una benestante, i due si ritroveranno entrambi rinchiusi in carcere, dove diventeranno inseparabili.

La serie ha spopolato in Italia, guadagnando per la terza stagione circa 300.000 nuovi abbonati a Rai Play, ma è da poco sbarcata anche in più di 20 paesi, distribuita all’estero da Beta Film con il titolo “The sea beyond”.

Insomma, possiamo dire che la vittoria dei Ciak d’oro sia dunque più che meritata, considerando il successo della serie e la bravura del protagonista e non possiamo far altro che augurarci di rivederlo presto sullo schermo e nei panni del nostro amato Carmine Di Salvo.

Virginia Porcelli

 




Elvis, un bel film fuori dall’Oscar

Nonostante le otto candidature agli Oscar di quest’anno, Elvis è purtroppo e, a parer mio, ingiustamente, tornato a casa senza alcun premio. 

Il film ci racconta la vita del celebre cantante Elvis Presley e del suo rapporto con il manager Tom Parker, il quale ha lanciato la carriera del ragazzo, ma, allo stesso tempo, ne è stato un freno. Da un lato la sua storia ci mostra l’ascesa di un grande personaggio del mondo della musica e il suo grande successo, dall’altro invece come un semplice ragazzo con la passione per la musica sia stato rovinato da quel successo, avvicinandosi alle droghe e allontanandosi dalla famiglia per fare da macchina da palcoscenico. Dietro l’Elvis che tutti conoscevano e amavano c’era infatti un uomo che soffriva e che fu vittima della propria solitudine.

Particolarmente impressionante il trucco e il parrucco, che ha curato ogni dettaglio e  reso Austin Butler spaventosamente somigliante a Elvis, a dir poco incredibile anche l’interpretazione dello stesso Austin, per il quale ha ottenuto una nomination agli Oscar come migliore attore. La moglie di Elvis Priscilla e la figlia Lisa Marie hanno infatti dichiarato di aver provato un’emozione unica guardando Butler impersonare Presley, giungendo persino a non riuscire a distinguere l’uno dall’altro. 

Come non parlare inoltre della musica, essendo presenti nel film alcune tra le più belle canzoni di Elvis, che ancora oggi tutti, dai giovani agli adulti, cantano a squarciagola.

La pellicola, dunque, rende perfettamente omaggio alla carriera del celebre cantante e, nonostante la durata di quasi tre ore, tiene il pubblico attaccato alla tv per tutto il tempo, facendolo immedesimare nella storia del personaggio.

La validità del regista Baz Luhrmann, lo stesso di “Il grande Gatsby”, “Australia” e “Moulin Rouge”, ci viene quindi confermata, regalandoci quello che, secondo me, è uno dei film più ben fatti del 2022.

Virginia Porcelli