LA CAMERA AZZURRA

LA CAMERA AZZURRA

di Georges Simenon

Ed. Adelphi

 

Ho sempre associato Georges Simenon all’ispettore Maigret e ai gialli; poichè il genere non è tra i miei preferiti ho relegato questo illustre scrittore ai ricordi di scuola. Da un po’ di tempo però il titolo di questo breve romanzo ha iniziato a rincorrermi: proposte di gruppi di lettura e recensioni sui social. Poi ho letto quelle poche righe di Mario Fortunato sull’ultima copertina e mi sono decisa.

 

“Ti ho fatto male?”

“No”.

“Ce l’hai con me?”

“No”.

Era vero. In quel momento tutto era vero, perché viveva ogni cosa così come veniva, senza chiedersi niente, senza cercare di capire, senza neppure sospettare che un giorno ci sarebbe stato qualcosa da capire. E non solo tutto era vero, ma era anche reale: lui, la camera, Andrée ancora distesa sul letto sfatto…”

 

 

L’incipit è secondo me fenomenale, lo si legge e arriva una irrefrenabile voglia di andare avanti, senza fermarsi, fino all’ultima pagina. Ci si aspetta un romanzo d’amore, erotico, dove Simenon abbia dimenticato se non rinnegato il suo alter ego Maigret. Troviamo invece una storia crudele che si snoda in un’atmosfera provinciale, dove questo aggettivo viene inteso nel senso dispregiativo del termine. Grazie ad una scrittura fluida quasi non ci accorgiamo delle meschinità e delle bassezze dei personaggi che ruotano intorno ai due protagonisti.

L’immagine della passione che visualizziamo nella camera azzurra, sfoca quasi subito. Il grigiore della quotidianità e della sala interrogatorio diventa preponderante.

Il protagonista che inizialmente si presenta come un uomo forte e virile, si rimpicciolisce poco a poco; Simenon è magistrale quando ci fa credere che lei, Andrée, l’amante, sia quasi sparita e invece è presente sempre, anche se non la vediamo.

L’evoluzione verso la tragedia è inesorabile e ci prende con un nodo allo stomaco; increduli voliamo in poco tempo verso il finale. Non si ha la forza di appoggiare il libro per poi riprenderlo più tardi.

 

 

Questa volta lui fu incapace di girare la testa dall’altra parte, tanto il suo volto l’affascinava. Mai, neppure nei momenti in cui i loro corpi erano stati più uniti, l’aveva trovata così bella, così raggiante.

Mai aveva visto sulla sua bocca carnosa un sorriso che esprimesse così intensamente il trionfo dell’amore.

Mai, con un solo sguardo, si era impossessata di lui in modo così totale.

“Lo vedi, Tony,” gli gridò “non ci hanno separati!”

 

 SINOSSI

 

Tony e Andrée sono una coppia di amanti, all’apparenza come tante. Si incontrano di giovedì in una camera d’albergo: una camera azzurra. Sembra che nessuno sappia, ma non è così; sembra una storia d’amore e di passione che sfocerà nella felicità, ma non è così. Il protagonista è sotto interrogatorio, dalle sue risposte e dai suoi ricordi si dipana quello che in realtà è un thriller dal finale imprevedibile. Intorno ai due amanti sfrenati abbiamo personaggi incolori: Nicolas, il marito malato di Andrée, Gisèle la brava moglie di Tony, Marianne la figlioletta, Vincent il fratello complice di Tony e un nugolo di avvocati e inquirenti le cui domande ci porteranno piano piano, a capire.