UOMINI E TOPI

UOMINI E TOPI

di John Steinback

Ed. Bompiani

 

“I topi come noi non hanno una famiglia, mettono insieme un gruzzoletto e poi lo sperperano. Non hanno nessuno al mondo a cui importa un fico secco di loro…ma noi no, perché io ho te e tu hai me.”

 

John Steinback è uno dei massimi esponenti della letteratura americana e mondiale, vincitore del Premio Pulitzer con Furore nel 1940 e del Premio Nobel per la letteratura nel 1962.

Dopo poche righe tratte da Uomini e topi, e quelle dedicate alla sua biografia, potrei anche terminare qui la mia recensione. Questo dovrebbe essere più che sufficiente per prendere in mano subito questo romanzo breve ed immergersi dentro.

Desidero comunque dedicare ancora spazio ad una storia narrata quasi esclusivamente con dialoghi, a due protagonisti che creano una coppia improbabile e originale che ci parla di amicizia e speranza.

Basandosi su un fatto realmente accaduto, Steinback con uno stile colloquiale e diretto, scrive la difficile vita di George, Lennie e pochi altri disperati, per denunciare e mettere in mostra un lato dell’America che il pubblico non conosceva, o che forse faceva finta di non conoscere.

Pochi gli attori: un gruppo di migranti, il padrone della fattoria e la sua bella moglie. Poche le descrizioni e la narrazione ridotta al minimo indispensabile, in questo romanzo “si parla”.

George e Lennie vanno sempre in giro in coppia, sono diversi dagli altri migranti che per lo più vagano solitari e abbrutiti.  George è il trait d’union di tutto il romanzo e il protettore di Lennie, un omone grande e grosso con la mente di un bambino, vittima della propria possenza. Un sogno li accomuna e li sprona ad andare avanti, a non arrendersi, a lottare per riscattarsi da una vita di fatica, e Candy , il vecchio storpio addetto alle pulizie, renderà questo sogno quasi realizzabile, quasi…

 

Tornò a sedersi. Stavano tutti zitti, incantati dalla bellezza della cosa, ogni mente lanciata nel futuro, quando quella cosa stupenda si sarebbe avverata.

 

Si può dire di un romanzo, bevuto? Non so, ma per me è stato così.

 

 

SINOSSI

 

La storia, basata su un fatto realmente accaduto nel 1920,  di un’amicizia profonda tra due uomini, due braccianti stagionali in California che condividono un sogno.

George Milton si occupa da sempre con ferma dolcezza di Lennie Small, un gigante con il cuore e la mente di un bambino rimasto solo al mondo dopo la morte della zia Clara.

Il loro progetto è di mettere da parte un bel gruzzolo lavorando nei ranch per trovare e acquistare un piccolo posto tutto per loro, un po’ di terra da coltivare, conigli da allevare, frutta da raccogliere.

Ma le loro speranze sono destinate a sbriciolarsi in un’America gretta e gelosa, soffocata dalla crisi.