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24 ottobre: giornata mondiale dell’informazione sullo sviluppo

By Massimiliano Villani on 21 Ottobre 2019
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24 ottobre: giornata mondiale dell’informazione sullo sviluppo

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Mancano pochi giorni e, nell’ampio novero di giornate mondiali a tema, ricorrerà quella dedicata all’informazione sullo sviluppo (World Development Information Day).

L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha istituito tale Giornata nel 1972, al fine di richiamare l’attenzione sui problemi legati allo sviluppo e sulla necessità di rafforzare la cooperazione internazionale per risolverli:
è la diffusione delle informazioni e, quindi, il coinvolgimento della società civile che accrescono la consapevolezza su sfide e opportunità dello sviluppo.

Secondo i propositi della Risoluzione 3038 del 19 dicembre 1972, la celebrazione di questa Giornata sarebbe dovuta coincidere con la Giornata internazionale dell’ONU, il 24 ottobre di ogni anno, proprio per dare risalto al ruolo chiave che lo sviluppo ricopre nella missione delle Nazioni Unite.

La diffusione dell’informazione è un fattore chiave dello sviluppo economico, fondamentale per promuovere il benessere sociale: in particolare le tecnologie dell’informazione e della comunicazione possono incentivare una crescita economica inclusiva, equa e sostenibile, favorire l’eliminazione della povertà e l’inclusività sociale, agevolando anche la definizione di politiche innovative.

Tutti sforzi che risultano in definitiva indispensabili per promuovere l’integrazione economica globale, in particolar modo quella dei paesi sottosviluppati e in via di sviluppo.

Solo due decenni fa, circa il 40% della popolazione nei Paesi in via di sviluppo viveva in condizioni di povertà estrema: da allora, si è riusciti a dimezzare questa percentuale anche grazie agli 8 obiettivi di sviluppo del Millennio, istituiti nel 2000: sradicare la povertà estrema e la fame nel mondo; rendere universale l’istruzione primaria; promuovere la parità dei sessi e l’autonomia delle donne; ridurre la mortalità infantile; ridurre la mortalità materna; combattere l’HIV/AIDS, la malaria e altre malattie; garantire la sostenibilità ambientale, sviluppare un partenariato mondiale per lo sviluppo.

Secondo il rapporto del Dipartimento per gli Affari Economici e Sociali delle Nazioni Unite (2016) tutti i Paesi del mondo stanno ricorrendo progressivamente all’uso delle tecnologie di informazione e comunicazione nell’erogare servizi e coinvolgere la popolazione nei processi decisionali.

Anche se occorre rilevare che persistono enormi differenze tra gli Stati: inaccessibilità alle tecnologie, povertà e disuguaglianza sociale impediscono alle popolazioni di molti Paesi di beneficiare del potenziale dell’informazione digitalizzata per lo sviluppo sostenibile.

La comunità internazionale concorda sulla necessità di aumentare gli sforzi al fine di garantire l’accesso alla digitalizzazione ai paesi più svantaggiati, provando a sradicare la povertà, investendo sulla tutela della salute e del benessere, sull’accesso all’istruzione e riducendo le disuguaglianze: potenziare, quindi, l’informazione e la comunicazione e realizzare la trasformazione che l’Agenda 2030 (un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU) richiede.

Appare, così, importante ricordare quanto recita il primo articolo della Dichiarazione sul Diritto allo Sviluppo, adottata nel 1986 dall’Assemblea Generale dell’ONU: “Il diritto allo sviluppo è un diritto umano inalienabile in virtù del quale ogni persona umana e tutti i popoli sono legittimati a partecipare, a contribuire e a beneficiare dello sviluppo economico, sociale, culturale e politico, in cui tutti i diritti umani e tutte le libertà fondamentali possano essere pienamente realizzati”.

La Decisione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 16 aprile 2014, Decisione (UE) n. 472/2014, che proclama il 2015 come Anno Europeo per lo Sviluppo, proponeva proprio il raggiungimento di alcuni obiettivi:

  • informare i cittadini dell’Unione circa la cooperazione allo sviluppo dell’Unione e degli Stati membri, sottolineando i risultati che l’Unione, di concerto con gli Stati membri, ha conseguito;
  • promuovere la partecipazione diretta, il pensiero critico e l’interesse attivo dei cittadini dell’Unione e delle parti interessate in materia di cooperazione allo sviluppo;
  • aumentare la consapevolezza dei benefici della cooperazione allo sviluppo dell’Unione, non solo per i beneficiari dell’assistenza allo sviluppo ma anche per i cittadini dell’Unione.

Non possiamo più permetterci di rimanere indifferenti di fronte alla sofferenza e alle violazioni dei diritti e della dignità umana che ancora si verificano in numerose comunità.

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