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Truffe agli anziani: un fenomeno sempre in agguato, ma dal quale possiamo difenderci

By Massimiliano Villani on 17 Marzo 2019
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Truffe agli anziani: un fenomeno sempre in agguato, ma dal quale possiamo difenderci

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Le truffe agli anziani sono tra i reati più odiosi perché vanno a colpire gli elementi più deboli e indifesi  della nostra società: purtroppo sono piene le cronache dei giornali di simili episodi e, nonostante il massimo impegno delle forze dell’ordine sul territorio, questi reati continuano e i metodi utilizzati per i raggiri sembrano essere sempre più vigliacchi e feroci.

Purtroppo i truffatori, generalmente, non hanno la faccia da delinquenti ed è quindi difficile poterli riconoscere: solitamente si presentano come persone distinte, addirittura in alcuni casi eleganti o in divisa da lavoro, con un tono di voce gentile ma deciso.

Molte volte mettono in scena i loro raggiri agendo in coppia, apparendo come persone normali e credibili proprio per non ingenerare dubbi o sospetti e non è raro cadere nelle loro truffe anche perché, spesso, i malcapitati non vogliono sembrare maleducati: ma il più delle volte è meglio essere sospettosi e magari apparire scortesi piuttosto che subire una truffa.

I truffatori sono scaltri e studiano per bene le loro vittime: per questo motivo, Forse dell’ordine e associazioni  – come quella del Controllo di Vicinato (ANCDV) – negli incontri con i cittadini offrono alcuni consigli e sottolineano, ad esempio, l’importanza di non ostentare mai in pubblico le proprie disponibilità finanziarie, non raccontare mai in giro di vivere da soli e non fornire informazioni relative all’ambiente familiare e alla vita privata.

Questo per non dare ulteriori “armi”  che renderebbero maggiormente credibili le “storie” di chi intende truffarci.

Dobbiamo diffidare di chi si mostra come il nostro salvatore, chi afferma di poter risolvere i nostri problemi affettivi, d’affari o di salute, magari dietro corresponsione di denaro: riconoscere i truffatori è si difficile, ma hanno come tratto comune – questo piuttosto evidente – il volersi guadagnare la nostra fiducia per trarci in inganno.

Addirittura, a volte, parlano a nome di un conoscente o di un parente; in altre circostanze cercano di toccare le nostre corde più sensibili, i sensi di colpa (amici e parenti in difficoltà economica, ad esempio): quindi, non diamo mai soldi a sconosciuti, né prendiamo cose in consegna da alcuno.

Inoltre: non facciamoci mettere fretta (il truffatore per ovvie ragioni vuole compiere la sua malefatta in tempi rapidissimi per non incorrere in problemi); non firmiamo mai nulla e quando usciamo di casa, specie se da soli, portiamo con noi solo piccole somme di denaro, il necessario per le nostre necessità.

In ogni caso si deve far sempre riferimento al numero unico (europeo) per le segnalazioni, 112.

E denunciamo sempre in caserma dai carabinieri o al commissariato dalla polizia: la denuncia serve a noi che siamo stati truffati e alle forze dell’ordine che, raccogliendo le denunce, avranno un quadro più chiaro e completo per poter dare poi risposte concrete.

Visitate il sito dell’Arma dei carabinieri e della Polizia di Stato

Guardate i video “anti-truffa”: 1 – 2 – 3

 

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