Una direttiva europea ci farà molto probabilmente dire addio, dal 2019, a cannucce, piatti e stoviglie
Le materie plastiche nel mondo costituiscono l’85% dei rifiuti marini, micro-plastiche presenti anche nell’aria, nell’acqua e sulle nostre tavole: l’Europa finalmente se ne accorge e, dopo aver messo al bando i sacchetti di plastica nel 2015, sta cercando ora di portare avanti una strategia sull’economia circolare, proponendo anche una tassa sulla plastica.
Tale iniziativa ha l’obiettivo di affrontare con un intervento legislativo il dispendioso problema dei rifiuti di plastica e dei relativi danni: le misure proposte aiuteranno l’Europa a compiere la transizione verso un’economia circolare, a realizzare gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni unite e a onorare gli impegni assunti sul fronte del clima e della politica industriale.
La direttiva presentata oggi poggia su norme esistenti, come la direttiva quadro sulla strategia marina e le direttive sui rifiuti, e va a integrare altre misure adottate per contrastare l’inquinamento dei mari, come la direttiva sugli impianti portuali di raccolta, e le proposte di restrizioni della microplastica e della plastica oxodegradabile. L’approccio seguito ricalca quello, rivelatosi vincente, della direttiva del 2015 sulle borse di plastica: accolta con favore, la direttiva ha di fatto cambiato rapidamente il comportamento dei consumatori.
Alla fine del mese di maggio scorso la Commissione Europea ha infatti reso note le nuove norme comunitarie per ridurre i rifiuti marini: con la direttiva proposta si eviterebbe l’emissione di 3,4 milioni di tonnellate di CO2 e si produrrebbe un risparmio per i consumatori di 6,5 miliardi di euro.
Per giungere a queste proposizioni si è tenuta una consultazione aperta tra dicembre 2017 e febbraio 2018, nella quale il 95% dei partecipanti riteneva necessario e urgente affrontare il problema della plastica monouso, per il 79% occorreva intervenire a livello di UE perché le misure fossero efficaci; lato fabbricanti, il 70% di questi riteneva necessario e urgente intervenire.
Ma quali sono questi prodotti in plastica messi al bando dall’Europa?
L’attenzione si è focalizzata su alcuni prodotti di plastica monouso, come cotton fioc, posate, piatti, cannucce, mescolatori per bevande, aste per palloncini e sugli attrezzi da pesca perduti e abbandonati in mare che, insieme, rappresentano il 70% dei rifiuti marini in Europa.
Ecco cosa prevedono le regole:
Le proposte della Commissione passeranno ora al vaglio del Parlamento europeo e del Consiglio, al fine di esortare anche le altre istituzioni a trattarle in via prioritaria e a dare ai cittadini europei risultati tangibili prima delle elezioni di maggio 2019.
Documento sintetico informativo
Nato a Napoli, cresciuto a Roma e residente a Pomezia ormai da quindici anni, giornalista pubblicista, mi occupo da sempre di comunicazione e sono convinto che l’impegno civico, unito all’amore per il proprio territorio, possa essere un grande stimolo alla crescita di una collettività partecipe e consapevole