Friday, April 19, 2024

Pomezia – S. Palomba: la strada della discordia

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cantiere lavori in corso1In queste ultime settimane si sta parlando molto, da più parti, della strada che dovrebbe collegare Pomezia con Santa Palomba, con accuse, polemiche, sollecitazioni, che vengono lanciate da una parte all’altra degli schieramenti. Ma in pratica, di cosa si tratta?

Il tutto nasce nel lontano 1996, quando le Ferrovie dello Stato, nella necessità di collegare l’interporto industriale di S. Palomba (e il relativo scalo ferroviario) con una rete di viabilità ad alto scorrimento, la SR Pontina, non ritennero remunerativo farlo per mezzo di una strada ferrata, ma acconsentirono a finanziare con i fondi TAV la Regione Lazio con 100 miliardi di lire, circa 50 milioni di euro, per la realizzazione di un collegamento stradale a più corsie.

Tale stanziamento, nel corso degli anni, ha subìto dei ridimensionamenti e allo stato attuale si è ridotto a 19,5 milioni di euro. L’opera, una strada di circa 7 km a sei corsie, finora è allo stato di progetto definitivo e si è in attesa dell’approvazione del progetto esecutivo, che dovrà avvenire entro il mese di luglio, pena la perdita del finanziamento e, cosa ancora più grave, pena la restituzione di quanto già impegnato per la stesura del progetto (si parla di circa due milioni di euro).

Fin qui tutto abbastanza semplice: sulla carta i soldi ci sono, il progetto è praticamente pronto e, come ha ribadito in una recente intervista anche il dirigente ai Lavori Pubblici di Pomezia, Renato Curci, mancherebbe solo l’indicazione da parte politica, leggi l’Amministrazione, per dare il via al progetto esecutivo e “risolvere” i problemi dei pendolari e delle industrie della zona in un batter d’occhio. Purtroppo le cose non sono così semplici come verrebbe da intendere semplicemente leggendo le dichiarazioni dei vari esponenti di destra e sinistra che si stanno susseguendo in questi primi mesi del 2014.

Anzitutto giova ricordare che il finanziamento è stato erogato a fronte dell’esigenza di collegare l’interporto industriale e il Polo Logistico di Santa Palomba con la Pontina, e solo successivamente, si è pensato di sfruttarlo per collegare meglio Pomezia (o meglio la SR Pontina) con il quartiere Roma 2 e la Stazione FS di S. Palomba, unendo l’utile al dilettevole.

Una delle criticità che saltano però subito all’occhio leggendo banalmente il progetto attualmente in esame, è che la strada non arriverà affatto alla stazione di Santa Palomba, con buona pace dei pendolari, ma terminerà prima della ferrovia, dove c’è l’interporto, e tutto il traffico proveniente dalla Pontina e viceversa, si troverebbe dirottato all’interno della zona industriale, già fortemente compromessa per la presenza di industrie insalubri, e si ricongiungerebbe a Via del Castelli Romani, in quel tratto chiamata Via della Solfarata, passando per Via Fiorucci, dove tra l’altro è in via di completamento la nuova scuola Media che servirà il quartiere, senza risolvere il congestionamento della stessa Via della Solfarata.

Ci si dimentica inoltre che gli stessi insediamenti industriali (tra cui depositi di carburante) sono stati definiti “suscettibili di causare incidente rilevante” ai sensi del decreto legislativo n° 334 del 17 agosto 1999 e s.m.i, e che per effetto della stessa normativa la popolazione interessata deve “essere messa in grado di esprimere il proprio parere nei casi di […] creazione di nuovi insediamenti e infrastrutture attorno agli stabilimenti esistenti”, cosa che evidentemente non è stata mai fatta.

polo logistico palomba stazione santa palomba palomba0 cantiere lavori in corso1Non hanno tra l’altro molto senso, alla luce di quanto esposto, nemmeno gli interventi atti a “verificare in seguito la possibilità di prevedere nel tracciato una corsia preferenziale destinata ai mezzi pubblici, a trazione elettrica e /o alternativa”, come riportato da alcuni esponenti politici locali “ecologisti”, visto che è proprio il progetto ad essere carente, a monte, di una qualsiasi logica urbanistica nell’ottica della reale sostenibilità ambientale e civica, dato che i suddetti mezzi pubblici arriverebbero nel mezzo del “nulla”.

Questo aspetto è stato ben rilevato e messo in evidenza anche dai cittadini residenti in zona, per voce del Comitato di Quartiere Roma2, che già a novembre 2013 hanno sollecitato l’amministrazione a trovare delle soluzioni diverse, tenendo tra l’altro presente che, poco oltre, esistono già delle viabilità alternative, tipo la SP Cancelliera (Via di Valle Caia) che supera la ferrovia e si congiunge all’Ardeatina, per cui delle piccole varianti basterebbero per arrivare alla stazione senza passare dal quartiere RM2, o, in alternativa, adeguare la viabilità già presente (la già citata Via dei Castelli Romani – Via della Solfarata) e creare un passaggio dedicato al traffico dell’interporto in modo che non passi dentro il quartiere.

Queste varianti erano in realtà già previste negli intenti originali visto che esiste un progetto della Provincia di Roma (datato 2009) per l’ampliamento della SP Cancelliera proprio nel tratto tra la Laurentina e l’Ardeatina nel quale, tra le altre cose, leggiamo che “[..] Tale sistema verrà inoltre prossimamente arricchito dalla realizzazione della Tangenziale dei Castelli, e dalla costruzione di una nuova strada (realizzata dalla Regione Lazio di concerto con il Comune di Pomezia e fondi forniti dalla TAV) che, partendo dallo scalo ferroviario di S. Palomba e sottopassando la Pontina, collegherà l’Ardeatina alla Litoranea Ostia – Anzio.”

Alcune domande qui ci vengono spontanee:

  1. Come mai la strada del progetto NON arriva né alla stazione né all’Ardeatina, se era previsto che ci dovesse arrivare?
  2. Come mai si ferma sulla Pontina e NON arriva sulla litoranea come da previsione? E in caso, arriverebbe passando da dove?
  3. Come mai di questi lavori di adeguamento della SP Cancelliera NON parla nessuno?
  4. E’ possibile utilizzare parte di questo progetto per far arrivare il traffico della nuova arteria all’Ardeatina e di conseguenza alla stazione?

 Ci poniamo poi un ultimo quesito, ma non per questo meno importante: siamo sicuri, ammesso e non concesso che il progetto vada avanti così come è fatto, che i 19 milioni e mezzo bastino? O non ci troveremo, come è successo abbondantemente in Italia, con il classico “svincolo autostradale che finisce nel nulla”? Facile citare la Medea di Seneca: “cui prodest” a chi giova?

 Forse l’Amministrazione, che si è trovata con questa patata bollente tra le mani, non ha tutti i torti a volerci vedere chiaro, magari modificando o eliminando le storture più evidenti, prima di dare il via libera definitivo ad un’opera che sia davvero utile.

6 Comments
  • Antonio Di Lisa 10 anni ago

    Mi reputo soddisfatto se dopo il mio articolo di attacco verso l’amministrazione Fucci si sia finalmente aperta una discussione su questa controversia realizzazione della strada Pomezia – S. Palomba. Come già risposto ai tanti post presenti su Facebook e come lo stesso autore Raffaele Aiulo ama definirsi “assertore del dialogo come fonte di convivenza……” Sulla questione é necessario che l’amministrazione apra una vera discussione con tutti gli operatori economici, tutte le aziende, tutte le associazioni, tutti i partiti, con tutti i cittadini in merito a questo progetto. E’ previsto dalle stesse istituzioni e si chiama processo partecipativo nel quale avviene l’illustrazione e la messa a disposizione degli elaborati di progetto, la raccolta delle osservazioni, le modifiche che eventualmente si riterranno opportune e quant’altro possa portare al miglioramento di qualsiasi opera. Non deve vederci chiaro soltanto il Sindaco ma tutti. Antonio Di Lisa

    • Raffaele Faiulo 10 anni ago

      Gentile Antonio, grazie anzitutto dell’intervento. Lo scopo dell’articolo infatti era sia di fare una sorta di breve riepilogo e aggiungere alcune informazioni secondo me fondamentali per avere un quadro migliore e un pò più completo con punti di vista personali a questo tema, sia quello di stimolare un confronto che al di la di quelle che possano essere posizioni “ideologiche”, dia la possibilità alla collettività di esprimere pareri, perplessità e, perchè no, suggerimenti. Le opere pubbliche sono segno di civiltà, nel momento in cui sono utili e fatte bene, altrimenti è solo spreco inutile, se non dannoso, di risorse. Il vero salto di qualità avviene quando si ragiona col denaro pubblico come se facessimo con il nostro. Il senso non è “quest’opera non s’ha da fare”, di manzoniana memoria, in senso assoluto, ma “quest’opera s’ha da fare bene”, quindi se ci sono storture o carenze evidenti mettiamole a posto “prima” e non “dopo, forse, vedremo, chissà” come ho letto in vari post e commenti. Nel diritto civile si chiama “gestione da buon padre di famiglia”. Questa è la mia opinione naturalmente. Raffaele Faiulo

  • alessandro 10 anni ago

    Buongiorno sig. Faiulo… l’ articolo é interessante, bisogna che se ne parli, però vorrei portare alla sua attenzione un passaggio che secondo me non é espresso correttamente: “Questo aspetto è stato ben rilevato e messo in evidenza anche dai cittadini residenti in zona, per voce del Comitato di Quartiere Roma2, che già a novembre 2013 hanno sollecitato l’amministrazione a trovare delle soluzioni diverse”.
    Sarebbe stato più corretto scrivere DA ALCUNI CITTADINI, in quanto il Comitato Roma 2 parla solo per i suoi iscritti, che non sono nemmeno molti tra i residenti nel quartiere. Io son residente a Roma 2, non sono iscritto al comitato, e non ne riconosco la competenza nè l’ autorità per parlare a nome del quartiere. Anzi nel caso specifico io sono fortemente a favore di interventi di carattere edilizio e urbanistico della zona, non vedo l’ ora che venga aggiunta una nuova strada tra santa palomba / roma2 / stazione con la città, per non essere più costretto a farmi file chilometriche su via del castelli romani. E so di non essere il solo ad avere questa aspettativa. La pregherei, per articoli futuri che riguardino la nostra zona, di non basarsi solo sulle posizioni del comitato.
    Grazie mille per l’ attenzione
    A. Demontis

    • Raffaele Faiulo 10 anni ago

      Sig. Demontis, la ringrazio della precisazione sulle opinioni dei cittadini e in futuro terremo presente anche questo aspetto. Si senta libero di contattarci per segnalazioni e richieste di approfondimenti alla nostra mail info@pomezianews.it
      Su fatto che ci sia l’urgente necessità di rivedere gli aspetti di viabilità ed urbanizzazione (e non solo di quello) nella sua zona sono completamente d’accordo, per quanto possa valere la mia opinione. Solo mi piacerebbe, e credo di essere in buona compagnia, che gli interventi siano “semplicemente” fatti bene. Via dei Castelli Romani è inadeguata, e una viabilità alternativa, fatta però con criterio, è naturalmente auspicabile. La saluto cordialmente. R.Faiulo

      • alessandro 10 anni ago

        Ahime con quel ‘fatti bene’ tocca un tasto dolente… incrociamo l’ incrociabile e speriamo!
        La ringrazio molto per la sua disponibilità.
        Alessandro

  • Diego Casubolo 10 anni ago

    Gent.mo Raffaele, intervengo in quanto il Signor Demontis nomina in Comitato di Quartiere di Roma 2. Le considerazioni del Sig. Demontis, sono poco precise e oltremodo ultronee.
    E’ chiaro che il Comitato non è formato da tutti gli abitanti del quartiere (quale Comitato lo è?), ma costituisce una realtà associativa che da anni svolge seriamente il proprio lavoro. Quando dico seriamente intendo che il Comitato provvede ad acquisire la documentazione ed a condividerla sia per via elettronica (mail, sito, social) che in occasione delle riunioni a cadenza mensile alle quali tutti (compreso il Signor Demontis, sono invitati per condividere impressioni e considerazioni).
    La profonda conoscenza delle problematiche e del territorio, come hai visto personalmente Raffaele, ci consente di dire qualcosa di più circostanziato, rispetto ai SI e ai NO tanto cari al Signor Demontis, al quale rivolgo una serie di domande: ha visto il progetto della strada? Se, sì dove? Ritiene che in qualche modo si possa migliorare il suo impatto sul territorio? Se vuole, Demontis, mi risponda, ovviamente solo se vuole.

    Diego Casubolo
    Presidente del Comitato di Quartiere Roma 2

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