La media del Pollo

 E’ di oggi la notizia che il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha deciso di innalzare il salario minimo dei nuovi assunti nell’amministrazione federale portandolo da 7,25 dollari l’ora a 10,10 dollari, pari ad un aumento del 39%, e lo farà con un decreto apposito scavalcando a piè pari il Congresso, sfidandolo in pratica a lavorare uniti per rilanciare consumi ed economia e far approvare una legge che punti allo stesso risultato anche per i contratti in essere ed infine indicizzare il salario orario all’inflazione. In pratica introducendo quello che in Italia era stato abolito dal ’92, la cosiddetta “scala mobile”, che serviva a mantenere i salari al passo con l’inflazione per preservare il potere d’acquisto degli italiani.

 Questa azione si integra quindi in un progetto dell’amministrazione americana volto ad una più ampia serie di riforme sociali ed economiche, ad esempio sul fisco, sull’immigrazione, sul possesso di armi da fuoco e così via.

 trova le differenze

E in Italia?

 Secondo l’Istat le retribuzioni medie nel 2013 sono cresciute solo dell’1,4%, che corrisponde al tasso più basso registrato dal 1982. Il tutto aggravato del fatto che a fine dicembre, sempre secondo l’Istituto di Statistica, erano in attesa di rinnovo del contratto oltre sei milioni di lavoratori, ovvero quasi la metà dei dipendenti tra pubblici e privati in Italia!

Queste cifre non fanno che fotografare la realtà allarmante in cui si trova il mondo del lavoro nel nostro Paese. A titolo di esempio basti ricordare la questione Electrolux. L’azienda, infatti, minaccia di spostare la produzione in Polonia (dove il costo del lavoro è inferiore) a meno che i lavoratori non accettino una diminuzione delle loro retribuzioni. Di quanto? C’è il solito balletto di cifre che oscillano da metà dello stipendio a “solo” 130 euro al mese in meno.

 Come non ricordare, poi, lo studio di Bankitalia pubblicato pochi mesi fa secondo cui nel biennio che va dal 2010 al 2012 lo stipendio medio dei lavoratori dipendenti è diminuito di oltre 800 euro l’anno, con una flessione del -5%, mentre il costo della vita saliva aumentando il divario tra i redditi ed il potere d’acquisto per le famiglie?

 Ci piace guardare all’estero per trarre esempio da migliore qualità della vita, migliori servizi, ma ci dimentichiamo di guardare uno dei punti essenziali: tali servizi sono pagati ANCHE dai maggiori introiti fiscali (in valore assoluto) dati da RETRIBUZIONI PIU’ ALTE, che le aziende possono permettersi di dare ai loro dipendenti grazie a costi del lavoro complessivamente più bassi.

 Naturalmente si parla sempre di valori medi. Come il famoso “pollo” di Trilussa, che statisticamente toccava metà per uno, mentre in realtà sono sempre più le persone, almeno in Italia, il cui piatto resta vuoto.